Latina, dopo sette anni in panchina rispunta Renzo Scalco: senza partito ma carico di voti

Latina, dopo sette anni in panchina rispunta Renzo Scalco: senza partito ma carico di voti
di Rita Cammarone
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Venerdì 22 Ottobre 2021, 05:03 - Ultimo aggiornamento: 11:46

Renzo Scalco, sette anni fuori dalla politica, torna in pista con la carica di consigliere comunale di Latina in quota a una civica, facendo incetta di voti. Eletto nella lista Latina nel cuore, a sostegno del candidato sindaco Vincenzo Zaccheo, ha preso 992 voti. Scalco, 60 anni, dipendente del Comune di Latina, si è messo in aspettativa non retribuita dal 2 settembre scorso per rimuovere l'incompatibilità e dal primo gennaio 2022 andrà in pensione con la legge Fornero precisa lui stesso dopo 42 anni di lavoro. Sposato con Serena, commerciante di Borgo Sabotino, ha due figli, Luca di 34 anni e Ludovica di 23 anni. Entrambi vivono e lavorano fuori Latina.


UNA VITA IN POLITICA
Scalco è stato consigliere provinciale per dieci anni, come esponente di Alleanza nazionale e poi del Pdl, fino al 2014. Per sette anni è rimasto in panchina. Scalco, ci dice come ha fatto a prendere 992 voti con una nuova civica, in una competizione particolarmente difficile? «Diciamo che ho abbandonato la politica con le luci accese, ma non l'ho mai trascurata - afferma - In tutti questi anni mi sono incontrato e confrontato con Zaccheo, iniziando a ragionare su una sua possibile candidatura a sindaco. E quando ha deciso, io mi sono messo a disposizione premettendo che mi sarei candidato solo con una lista civica. In quanto al successo elettorale, in termini di preferenze, lo devo ai tanti amici che ho. Ho sempre coltivato l'amicizia, quella vera. Ho sempre interagito con le persone, instaurando rapporti sempre positivi».
Da uomo di partito a una lista civica, ma nel 2016 Scalco è stato candidato per la carica di consigliere comunale con Fratelli d'Italia. Consigliere, vuole spiegare meglio cosa è successo? «Sì, nel 2016 mi candidai e risultai il primo dei non eletti della lista di Fratelli d'Italia risponde - Successivamente ci sono state divergenze all'interno del partito.

Diciamo che ci siamo lasciati in amore. A Zaccheo gliel'ho detto: sto con te ma fuori dai partiti».


Può capitare di avere delle divergenze, ma il suo è un rifiuto netto ai partiti. Come mai? «Perché oggi spiega Scalco - i partiti mi lasciano sempre sbigottiti. E un esempio lampante arriva proprio da queste amministrative. Se i problemi si fossero discussi all'interno delle sezioni, come si faceva una volta, Zaccheo a queste elezioni avrebbe vinto al primo turno. Invece abbiamo visto tanti voti disgiunti e tante schede annullate che non andavano annullate». Cosa vuole dire? «Zaccheo al primo turno non ha vinto per 850 voti. Le schede annullate sono state 5.000 afferma Scalco - Duemila erano da annullare, altre tremila no, erano regolati, e tutte in favore di Zaccheo. Se tu esprimi la preferenza di un candidato consigliere senza indicare sindaco e lista, automaticamente deve essere conteggiato il voto anche in favore del sindaco e della lista di appartenenza. Non c'è nulla da annullare. Per questa ragione sto valutando l'idea di promuovere un ricorso al Tar. Ho già preso contatti con un avvocato esperto del Foro di Roma».


Ma lei questa anatra zoppa, come la vede? «Bisogna scegliere il male minore risponde Coletta deve scendere a patti con il centrodestra, il che significa presidenza del Consiglio comunale a Zaccheo, incarichi assessorili al centrodestra e condivisione di alcuni progetti del nostro programma elettorale». Nel tempo libero da lavoro e politica cosa le piace fare? «Mi piace il calcio, lo seguo ma non lo pratico. In compenso sono appassionato di libri e film gialli. Da 15 anni mi dedico all'associazione culturale che organizza a Borgo Sabotino La notte di fuoco. Trenta/quaranta mila spettatori, senza alcun contributo pubblico».

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