Dal video per il clan al parco giochi: la rinascita delle Vele

Dal video per il clan al parco giochi: la rinascita delle Vele
di Andrea Apruzzese
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Martedì 3 Agosto 2021, 05:02 - Ultimo aggiornamento: 09:36

Un campo di bocce, scivoli, altalene, prati rimessi a nuovo, una rampa di accesso, percorribile anche da persone diversamente abili. Un primo passo dell'Ater contro il degrado, cui seguirà poi l'intervento del più ampio progetto A gonfie Vele, finanziato dal ministero delle Infrastrutture e trasporti per la ristrutturazione dei palazzoni in Q4 a Latina, al confine con la strada Pontina. Qui, su uno spazio verde sostanzialmente abbandonato tra il parcheggio del lotto 46 e viale Nervi, dove c'era qualche panchina e alcuni lampioni non funzionanti, l'Ater ha ora bonificato un vasto spazio di 5.700 metri quadri realizzando due aree giochi, l'illuminazione, la rampa di collegamento, grazie a un finanziamento regionale di 110mila euro.
INAUGURAZIONE
«Questo spazio di gioco - ha affermato ieri, nel corso dell'inaugurazione del parco giochi sotto le Vele, il presidente dell'Ater, Marco Fioravante, rivolto ai residenti - è un punto di riferimento sociale, e questo è un giorno particolarmente felice, anche se l'opera non è una di quelle storiche, perché questo luogo è stato toccato da indagini e commenti negativi. Ora questo spazio è vostro, non lo mandate in malora».
EX ICOS
«L'ex Icos andrà giù - ha poi assicurato Fioravante - ci vorrà tempo, ma non ci saranno intoppi. Al suo posto, ci sarà un edificio tutto nuovo, per dare servizi a questa parte di territorio: ci sarà un punto della Polizia di Stato, una biblioteca, centri sociali, servizi sanitari assicurati dalla presenza della Asl. Tutto per portare socialità e voglia di stare insieme alle 300 famiglie che vivono qui, e a un quartiere che sconta anni di mancata visione».


LA LEGALITÀ
Il Questore di Latina, Michele Spina, ha ricordato come continui il patto stipulato nel 2016 tra Questura e Ater per intervenire rapidamente sulle occupazioni abusive degli alloggi popolari. «Con la mia presenza, rafforzo e continuo questo impegno: quando vengono occupati alloggi popolari, da un lato si tolgono diritti ai legittimi titolari, dall'altro si infiltra la criminalità. Ho esperienza diretta di quartieri complessi, avendo diretto per anni il commissariato Scampia a Napoli, dove ci sono altre vele: un non luogo, dove la criminalità ha potuto affondare le proprie radici, ma di quei 100mila abitanti la stragrande maggioranza è di persone perbene. Anche qui, dove è stata eseguita l'operazione Reset, e dove poi fu girato un video in cui si enfatizzavano comportamenti criminali, ma dove vivono tantissime persone oneste, il rischio è che possano attaccarsi immagini negative: lo Stato non deve presentarsi solo con la faccia della repressione, ma anche offrire spazi con luoghi di socialità».
TRASFORMAZIONE
«Q4 e Q5 furono immaginati senza spazi di socialità», ha esordito il sindaco, Damiano Coletta, parlando di «un tassello importante, che condurrà alla trasformazione di questa parte di città anche nel senso della sicurezza. La sicurezza è garantita sempre dalle forze dell'ordine, ma ci sono anche le scelte politiche, e quella di una maggiore sicurezza è nel progetto Qualità dell'abitare (finanziato dal Mit con 27 milioni di euro, ndr) che tocca questo quartiere e anche il Nicolosi». «Una cosa che non possiamo concedere alle nostre periferie, è che le istituzioni camminino singolarmente» ha spiegato l'assessore regionale alla Casa, Massimiliano Valeriani, ricordando come «la Regione sta finanziando e consegnando molti interventi come questo».
Andrea Apruzzese
© RIPRODUZIONE RISERVATA

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