Dal no al green pass al 5G la protesta sotto al Comune di Latina

Dal no al green pass al 5G la protesta sotto al Comune di Latina
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Domenica 14 Novembre 2021, 05:03 - Ultimo aggiornamento: 17:19

La rete R2020, per «aiutarci e resistere»: il no al green pass, vissuto come un atto limitativo di libertà garantite dalla Costituzione; i no ai vaccini, al 5G. Anche ieri pomeriggio, sotto il Comune di Latina, sono risuonati gli slogan dei No Pass, nel presidio di un gruppo specifico, Latina libera - quasi in contemporanea - con la manifestazione di Milano cui ha preso parte Robert Kennedy Junior. Sulle gradinate del municipio si alternano leader nazionali, come Davide Barillari, e attivisti locali: giovani e meno giovani, uomini, donne, single, famiglie con bambini. I temi si mescolano uno con l'altro, dal green pass si passa al 5G, dai vaccini anticovid ai piani A e B. «Il piano A deve essere quello di fermare il green pass, il piano B quello di sopravvivere», tuona Stefano Gamberi: lui è un ingegnere, lavora al ministero della Difesa e spiega che «il dissenso va mostrato, noi siamo la federazione della terza repubblica, noi siamo cittadini arrabbiati». Gli fa eco Roberto Pedrona, un veterinario di Nettuno, secondo il quale «questa follia della pandemia prende origine da una entità sconosciuta che ha un potere economico stratosferico». Quale sia l'entità però, non lo dice; lo accenna Egisto Pacchiarotti, docente di matematica, che cita «i colossi dell'informatica che vogliono che abbiamo questa droga in tasca», sventolando il telefono cellulare. «Senza green pass non possiamo entrare in ospedale per curarci, non possiamo più viaggiare, ma il green pass non assicura che io non sia malato, anzi: è un controllo fiscale: dura un anno, mentre la copertura vaccinale dicono che dura sei mesi, i conti non tornano», aggiunge un militante, Giovanni Fortunato.


Sono tutti qui per ascoltare Davide Barillari, consigliere regionale no vax, ex M5S: «Non posso più entrare in Regione - afferma (a settembre gli fu impedito l'accesso in aula) - è stata messa da parte la Costituzione e vedrete che questa, da emergenza sanitaria, diventerà emergenza di altro tipo, dobbiamo prepararci a un futuro non democratico. Il Covid? Si cura a casa, lo hanno detto tanti medici, che poi sono stati radiati». Barillari presenta la rete R2020, ovvero «il piano B. Abbiamo 130 gruppi in Italia, i Fuochi, che si stanno formando anche qui a Latina, dove supportarci ad esempio con gruppi di acquisto sociale in negozi che resistono al green pass, e acquistano prodotti da chi, avendo perso il lavoro, cura gli orti sociali; stiamo creando scuole parentali sociali; i medici radiati stanno creando centri di assistenza. È una rete di sopravvivenza e rinascita». Intanto, i gruppi no pass si stanno organizzando per creare un coordinamento di tutti quelli presenti a Latina, Anzio, Nettuno, Sabaudia, San Felice, e che dalle prossime settimane darà voce in maniera unitaria.
An. Ap.
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