Latina, teatro D'Annunzio ancora chiuso ma il futuro è già un caso

Latina, teatro D'Annunzio ancora chiuso ma il futuro è già un caso
di Andrea Apruzzese
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Mercoledì 6 Aprile 2022, 13:42

Il D'Annunzio, il principale teatro comunale di Latina, chiuso ormai dal 2015, sta quasi per riaprire i suoi battenti, e si scatena il dibattito politico sulla sua futura gestione. Un dibattito che divide anche la maggioranza, con opinioni diverse tra loro, a dimostrazione che questo è sempre un nervo scoperto, infiammato da tanti errori del passato, come aprire e far funzionare per 15 anni un teatro privo di agibilità avviare una Fondazione che non ha lasciato traccia, liquidata con i conti in rosso dopo pochi anni dalla sua nascita.


A riaccendere la miccia ieri, è stato il consigliere comunale Lbc Emilio Ranieri, ex assessore ai Lavori pubblici della scorsa consiliatura. Iin un post sulla sua pagina Fb cita «mille incazzature per le vicende dell'antincendio, delle certificazioni, degli archivi buttati negli interrati», e ricorda che «i servizi culturali sono bisogni essenziali. Una discussione libera sulla gestione futura è necessaria anche se non facile: serve un percorso corretto e trasparente che tenga conto delle difficoltà tecniche, economiche ma anche delle grandi opportunità negli interessi di tutti».
A Ranieri hanno risposto nei commenti gli ex consiglieri Lbc Marina Aramini, che ha riproposto la «creazione di una seria fondazione capace di evitare gli errori fatti in precedenza», e soprattutto Fabio D'Achille, che fu presidente della commissione Cultura e che ricorda «decine di incontri ufficiali dove si confrontarono molti degli operatori più importanti del nostro territorio».

E propone di chiamarlo Nuovo teatro D'Annunzio.


Ma a tenere banco sono anche i mal di pancia di chi, in maggioranza, non ha gradito la fuga in avanti di Francesco Pannone (Riguarda Latina): «Il destino del Teatro D'Annunzio e dei locali del Palazzo della Cultura non può essere liquidato con una soluzione da comunicato stampa - aveva scritto Pannone - senza confrontarsi con i partiti di maggioranza e in generale con tutto il Consiglio Comunale. La questione teatro è diventata negli anni vitale per tutta la comunità e ha bisogno di un dibattito e di una soluzione condivisa e strutturata, non di annunci dell'ultimo minuti».
Parole che qualcuno in Lbc non ha gradito, all'indomani della nota dei consiglieri Valeria Campagna, Floriana Coletta, Gianmarco Proietti ed Emilio Ranieri in cui avevano chiarito che «la soluzione della fondazione potrebbe avere effetti collaterali, la comunità ci ha già rimesso centinaia di migliaia di euro; piuttosto, potremmo valutare la formula della società benefit. Quella di una partnership tra pubblico e privato, con la creazione di una consulta civica di esperti interna, potrebbe essere una pista innovativa». Una nota cui avevano risposto i capigruppo di FdI e Latina nel cuore, per i quali «parlare di consulta civica di esperti, significa mortificare la dignità culturale della città mentre una valida alternativa alla Fondazione potrebbe prendere le forme del Teatro Stabile».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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