D'Amato e Cavalli: «Così Moscardelli sponsorizzava il dirigente Asl Rainone»

D'Amato e Cavalli: «Così Moscardelli sponsorizzava il dirigente Asl Rainone»
di Vittorio Buongiorno
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Venerdì 2 Luglio 2021, 05:02 - Ultimo aggiornamento: 10:39

«Il Servizio Sanitario Regionale e la Asl di Latina si costituiranno parte civile nell'ipotesi di rinvio a giudizio riguardo ai fatti - se confermati - che sta accertando la Magistratura del capoluogo pontino», lo ha ribadito ieri l'assessore alla Sanità e Integrazione Sociosanitaria della Regione Lazio, Alessio D'Amato, aggiungendo che «bene ha fatto la Asl di Latina in accordo con la Direzione Regionale Sanità a revocare il concorso prima degli avvisi di garanzia e dare mandato di sospendere tutte le persone coinvolte. La dottoressa Silvia Cavalli, direttrice generale della Azienda Sanitaria Locale, gode del pieno sostegno e ha il mandato di sradicare ogni tentativo di pratiche illegali e di non guardare in faccia a nessuno, dando la massima collaborazione all'Autorità Giudiziaria».
Proprio quel concorso, uno dei due finito al centro dell'inchiesta, che prima Rainone e poi Moscardelli hanno cercato di salvare a tutti i costi. Agli inquirenti lo ha raccontato proprio la Cavalli, il 24 maggio, quando è stata sentita in procura dal pm Valerio De Luca. Al suo arrivo a Latina, la nuova direttrice generale - era il 22 marzo scorso - constatò «una situazione di assoluta criticità nelle modalità di gestione del concorso (quello per 70 posti)». Tanto da convocare Rainone e chiedergli di dimettersi da direttore amministrativo facente funzioni. Ma «registrò (invece, ndr) l'iniziativa di Moscardelli» che dopo averle chiesto un incontro si presentò - mentre era in corso un vertice sull'emergenza Covid - cercando di far entrare anche Rainone. Il manager rifiutò. «In quella circostanza Moscardelli chiedeva alla Cavalli - annota il gip - di soprassedere alla nomina del nuovo direttore amministrativo in attesa della definizione delle indagini preliminari, per poter poi nominare proprio lo stesso Dr Rainone».
Anche l'assessore Alessio D'Amato è stato sentito in Procura come persona informata sui fatti e anche lui ha preso nettamente le distanze da Moscardelli. Era stato proprio l'ormai ex segretario Pd ha chiedere un incontro politico al quale si era presentato insieme ai consiglieri regionale, Enrico Forte e Salvatore La Penna. Questi ultimi avevano preso da parte l'assessore prendendo le distanze da Moscardelli e dalla sua difesa a spada tratta di Claudio Rainone. Lo indicò quel giorno «come persona valida e che aveva buone conoscenze del territorio nel quale operava». Ma D'Amato ha dichiarato agli inquirenti di non aver mai conosciuto personalmente Rainone e di aver avuto rapporti istituzionali solo con i direttori generali Giorgio casati e Silvia Cavalli e di non essersi mai occupato personalmente di una possibile nomina di Rainone a direttore amministrativo della Asl.
Agli inquirenti, D'Amato, ricorda invece cosa accadde il 16 aprile scorso quando arrivò a Latina per l'inaugurazione del nuovo hub vaccinale. Quel giorno la direttrice generale gli manifestò perplessità per «l'assegnazione di un autista che li accompagnava in auto nel tragitto, tale V.S., assegnato proprio da Rainone». Quasi che temesse di essere spiata.
V.B.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

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