Grave sindrome post covid su bimbo di due anni: salvato dalla pediatria del Goretti

Grave sindrome post covid su bimbo di due anni: salvato dalla pediatria del Goretti
di Vittorio Buongiorno
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Mercoledì 30 Giugno 2021, 05:02 - Ultimo aggiornamento: 11:44

 Ha due anni e mezzo e ora sta bene, i medici del reparto di pediatria del Santa Maria Goretti lo dimetteranno forse già oggi. Ma il bimbo ha passato due settimane difficili. «E' il primo caso di sindrome infiammatoria multisistemica da covid riscontrata e curata al Santa Maria Goretti dall'inizio della pandemia» racconta il primario di Pediatria e Neonatologia, il professor Riccardo Lubrano. «Il bimbo è arrivato con una febbre molto alta, vomito e diarrea, una situazione che andava avanti da tre giorni e la madre lo ha portato pronto soccorso. Non sembrava la solita febbre e lo abbiamo ricoverato per accertamenti. Presentava anche eritemi sulla faccia, esquamazioni sulle dita e tagli su labbra e lingua». La mamma in effetti aveva avuto il covid un mese prima, ma il bambino all'arrivo in ospedale è risultato negativo al tampone. «Abbiamo deciso di fare accertamenti» spiega il primario. E dalle immonoglobuline sieriche si è scoperto che anche il bambino aveva contratto il covid ma senza alcun sintomo.
Sono tanti i bambini e le bambine contagiati dal marzo 2020 in provincia di Latina. «Più di tremila i bambini - racconta Lubrano - Li stiamo chiamando per una visita specialistica e se vediamo qualcosa di strano scattano le analisi». Il reparto di Pediatria infatti sta portando avanti una indagine sugli effetti del covid nei bambini. «Abbiamo dati interessanti, li stiamo valutando e saranno oggetto di una pubblicazione scientifica. Intanto possiamo dire che la maggior parte si è infettata a casa e non a scuola. Possiamo anche dire che la maggior parte sta bene, ma in molti casi sono partiti degli accertamenti ulteriori». In particolare è il cuore dei più piccoli ad essere sorvegliato speciale. «Da un anno lavora con noi la professoressa Flavia Ventriglia, cardiologa pediatra arrivata dal Policlinico, uno dei pochi esperti in Italia di ecografia fetale oltre che pediatrica» racconta Lubrano.


E' stata proprio la professoressa Ventriglia ad eseguire i primi accertamenti sul bambino di due anni. «La situazione clinica era molto grave, presentava un deficit di contrazione miocardica e conorarie iper-riflettenti» raccontano i medici. Oltre a versamenti pleurici e pericardici e deficit di contrattilità cardiaca. Per questo è stato decisivo l'aver individuato tempestivamente la sindrome della Mis-C (malattia infiammatoria multisistemica post convid) avviando la terapia in quinta giornata con cortisone e immunoglobuline, altrimenti il rischio di trombosi o aneurismi sarebbe stato altissimo. Dopo una settimana il bambino stava già bene e ora, dopo altri 7 giorni, è sul punto di tornare a casa, poi come gli altri sarà sottoposto a controlli ambulatoriali periodici. «Pensare che i genitori avevano paura a farlo curare a Latina, ho detto loro fidatevi, siamo in grado di far fronte a necessità importanti».
Vittorio Buongiorno
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