Terracina, concessioni fino al 2023: «Così tuteliamo le imprese»

Terracina, concessioni fino al 2023: «Così tuteliamo le imprese»
di Mirko Macaro
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Giovedì 24 Febbraio 2022, 12:04

Sulla scorta di due recenti pronunce del Consiglio di Stato e delle ultime disposizioni governative, attraverso una delibera di Giunta dei giorni scorsi il Comune di Terracina è tornato indietro sulle concessioni balneari: non scadranno più nel 2033, ma il 31 dicembre 2023. Un «provvedimento a tutela degli imprenditori balneari», spiega l'assessore al Demanio Barbara Cerilli, ritenuto indifferibile proprio alla luce del nuovo scenario.
«Si sarebbero potuti innescare seri problemi per tutti. Penso, ad esempio, a balneari che sulla base dell'estensione al 2033, oggi negata da consulta e Governo, avrebbero investito risorse che andrebbero irrimediabilmente perdute, in caso di evoluzione a loro sfavorevole della vicenda normativa. Non avremmo certo potuto assumerci questa responsabilità, mentre con questa delibera possiamo attendere l'esito normativo della vicenda consentendo comunque altre due stagioni agli attuali concessionari. Appare chiaro a tutti che la posizione dei comuni è di assoluto disagio, stretti tra normative contrastanti, le giuste esigenze degli imprenditori e la ovvia necessità di operare nella legalità».


Nel novembre 2020 - con un provvedimento definito «coraggioso» dagli stessi amministratori - il Comune di Terracina fu tra i primi a dare mandato ai propri uffici di procedere all'estensione delle concessioni al 2033, in conformità con la legge di Bilancio approvata sul finire del 2018 dall'allora Governo Conte. «Come detto, oggi sono intervenuti nuovi elementi che consigliano di non far correre rischi alle imprese locali», evidenzia Cerilli. Per poi palesare delle preoccupazioni: «Una concessione demaniale messa a bando può essere più facilmente acquisibile da chi ha grandi disponibilità finanziarie, con il pericolo della distruzione di un tessuto economico radicato, con il concreto rischio di uno scarsissimo interesse per il valore sociale dell'impresa e per la convivenza in territori che hanno salde tradizioni alle quali le nuove imprese risulterebbero molto probabilmente estranee».
Ma, da par suo, il Comune non potrà far altro che adeguarsi alle decisioni che pioveranno dall'alto, nella speranza non siano eccessivamente penalizzanti per i protagonisti del settore: «L'amministrazione sarà pronta e lieta di recepire qualunque nuovo orientamento nazionale più favorevole per il comparto, possibilità che auspichiamo, al fine di garantire il miglior servizio per tutti, garantendo la legalità e la regolarità in tutti i procedimenti che si attueranno».

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