Latina, concessioni demaniali estese al 2023, Comune prepara i bandi

Latina, concessioni demaniali estese al 2023, Comune prepara i bandi
di Andrea Apruzzese
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Domenica 2 Gennaio 2022, 05:03 - Ultimo aggiornamento: 12:05

Il Comune di Latina avvierà subito lo studio e il confronto per i bandi per l'assegnazione delle concessioni demaniali marittime, con una serie di incontri con operatori e associazioni di categoria per giungere a decisioni condivise. Così l'assessore alla Marina, Adriana Calì, all'indomani della pubblicazione della determina che, recependo la sentenza del Consiglio di Stato di novembre, estende le attuali concessioni fino al 31 dicembre 2023. La sentenza bocciava qualsiasi ipotesi di proroga automatica delle concessioni, cassando leggi come la 145/2018 (Finanziaria), che le estendeva al 2033.

Una sentenza emessa a causa delle direttive europee, la cosiddetta Bolkestein, consentendo però, per evitare il caos derivante da una immediata decadenza delle concessioni, di prorogarle per due anni nelle more dei nuovi bandi. Cosa che fa la determina di due giorni fa, in cui sono elencate in dettaglio le 21 concessioni, di cui la maggior parte stabilimenti balneari, quasi tutte risalenti ad anni tra il 2002 e il 2008, più una del Comune stesso per attività ricreative e sportive, e una di ristorazione del 1999. Concessioni che il 31 dicembre 2023, cesseranno di produrre effetti. Entro due anni le concessioni andranno rimesse a bando, e, spiega l'assessore Calì, «ci lavoreremo subito, ma questo non significa che i bandi escano quest'anno.

Significa che incontreremo le imprese, per costruire i bandi insieme: ci sono modelli italiani che funzionano molto bene e il 2022 sarà alla ricerca di un modello che venga incontro a progetti territoriali di valore. Ma sarà necessario anche il confronto con il Governo nazionale».

«Il problema però - ammonisce l'assessore - non è la Bolkestein: ci si dovrebbe preoccupare del fatto che in un tempo molto breve le spiagge non ci saranno più per motivi climatici. Dobbiamo portare a casa due grandi investimenti (i progetti di ripascimento da 1,1 e da 5 milioni di euro, ndr). Ma il protocollo con la Regione e gli altri enti (quello da 1,1 milioni di euro che coinvolge anche Sabaudia, ndr) va rivisto in quanto ci sono aggiornamenti tecnici rilevanti sulle metodologie di intervento, per questo già dai prossimi giorni sarò in Regione per aggiornarlo». Sul tema ieri era intervenuto anche Gianluca Di Cocco (FdI), secondo cui «mettere a gara le concessioni balneari come vorrebbe l'Unione europea significa lasciare nelle mani di gruppi stranieri le nostre coste, provocando il fallimento di numerose aziende, spesso a conduzione familiare. Ci sono altri Paesi in cui la direttiva non viene applicata, per questo ritengo che sia necessaria una soluzione politica».

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