Latina, duello infinito: Zaccheo chiede il ballottaggio, ira di Coletta

Latina, duello infinito: Zaccheo chiede il ballottaggio, ira di Coletta
di Andrea Apruzzese e Marco Cusumano
5 Minuti di Lettura
Mercoledì 7 Settembre 2022, 09:56

Una giostra elettorale nel vero senso della parola, che non si ferma mai con imprevedibili colpi di scena. L'ultimo è arrivato ieri dalla commissione elettorale che si è limitata a conteggiare i voti rilevando che nessuno dei candidati ha superato il 50%. Nessuna proclamazione di Damiano Coletta, almeno per adesso. La palla passa ora alla Prefettura ma intanto è stata depositata una memoria con la quale il centrodestra chiede in sostanza di ripetere il ballottaggio.


L'IRA DI COLETTA
Coletta, che solo poche ore prima aveva festeggiato la vittoria su Zaccheo, ha diffuso un video nel quale mostra gli artigli. «Apprendo del tentativo di Vincenzo Zaccheo di bloccare l'attività della commissione elettorale per una ennesima istanza di ricorso. Io sono esterrefatto e penso che la città debba rimanere indignata, perché qui si sta continuando a boicottare la democrazia. Qui si sta continuando a ignorare la scelta effettuata dai cittadini, si vuole attentare alla democrazia, fermare la crescita e lo sviluppo della città che aspetta un sindaco che continui a lavorare. Dopo l'ostruzionismo nella precedente legislatura l'ennesima dimostrazione che a queste persone non interessa nulla della città».


«NON SONO STATO IO»
«Io sono sereno, non ho fatto io né il ricorso di ottobre, né la memoria presentata oggi (ieri, ndr) in commissione elettorale: sono stati sempre i partiti, a volerlo fare». Vincenzo Zaccheo, candidato sindaco del centrodestra, che non ha raggiunto il 50%+1 dei voti nella rinnovazione delle elezioni in 22 sezioni, risponde seccamente a quanti lo accusano di essere lui dietro le memorie presentate ieri nella commissione elettorale per sospendere le operazioni di convalida degli eletti alla luce del fatto che sarebbe necessario anche il turno di ballottaggio. «I partiti - spiega - vogliono capire l'interpretazione dell'annullamento da parte del Tar, perché, secondo tanti giuristi, con l'annullamento si intendeva annullare l'elezione, e quindi anche il ballottaggio. A me, personalmente, non interessa nulla. Io in quelle 22 sezioni ho preso il 60%. Non è stato sufficiente per raggiungere il 50%+1, ma è la dimostrazione che il Tar ha detto che in quelle sezioni le irregolarità c'erano e oggi i voti li ho presi». Memorie che sono state però presentate da Agostino Marcheselli, che fu suo capo di gabinetto quando era sindaco tra il 2002 e il 2010: «Quella persona rappresenta il movimento politico, e in questa veste ha presentato il documento», ribatte secco, e ribatte anche su un altro tema: «Io ho diritto di presentare una memoria. Quella memoria è stata condivisa da tutti i partiti, compresa FI e FdI, non dalla Lega perché non c'era il rappresentante presente, ma poi hanno aderito anche loro», smentendo quindi le voci che i partiti non sarebbero stati preventivamente avvertiti, e che da FdI in particolare sarebbero giunti strali per questa circostanza. E Zaccheo è netto anche su altri temi centrali. L'ipotesi di sfiducia a Damiano Coletta da parte dei consiglieri di maggioranza: lei la voterà? «La sfiducia non è al momento in agenda. Io non darei la sfiducia a Coletta. Io darei la sfiducia perché la città è in ginocchio e vorrei ridare fiducia alla città».

E anche su un altro punto: dopo una sfiducia o dopo dimissioni dei consiglieri, se si riandasse a un voto nuovo, sarebbe ricandidato? «No. Io non sarò ricandidato. Ma mi batterò per un principio: la città non può rimanere nelle condizioni in cui è. Se, molto probabilmente, io non sarò ricandidato, io auspico che i partiti sappiano scegliere un uomo, o una donna, che sappia federare il centrodestra, e che abbia capacità amministrative». E lancia un'ultima stoccata: «Coletta non sa governare. Sa, sto scrivendo un libro, sui suoi sei anni di amministrazione: ci saranno documenti e testimonianze».


I NODI
La questione è complessa dal punto di vista giuridico. Ieri alle 14 si è riunita la commissione elettorale, ma non è avvenuta ancora nessuna proclamazione del nuovo sindaco. La commissione si è infatti limitata a effettuare il conteggio dei voti rilevando che nessuno dei candidati ha superato il 50%, un lavoro che proseguirà oggi per validare le preferenze. C'è però una novità. Agostino Marcheselli (capo di Gabinetto quando Zaccheo era sindaco) ha depositato una memoria nella quale si ripercorrono le tappe della vicenda elettorale di Latina sostenendo, in sostanza, la necessità di effettuare un nuovo ballottaggio. Secondo la tesi del centrodestra (che comunque non appare formalmente) il ballottaggio è stato annullato dalla sentenza del Tar con la quale è stata disposta la ripetizione del voto in 22 sezioni.
Al momento nessuna decisione è stata adottata, la commissione elettorale ieri ha continuato nel suo lavoro di conteggio dei voti che andrà avanti anche oggi e poi, con tutta probabilità, la palla passerà alla Prefettura che potrebbe chiedere un parere al Tar o al ministero dell'Interno.
Secondo la tesi sostenuta dal centrodestra la sentenza del Tar, annullando la proclamazione del sindaco Coletta e il voto nelle 22 sezioni al primo turno, ha annullato automaticamente anche tutti gli atti «presupposti ed endo-procedimentali» per usare un linguaggio tecnico. In sostanza, volendo semplificare, se un procedimento amministrativo complesso viene interrotto e poi riprende da una certa fase «devono essere ripetute tutte le fasi successive, nessuna esclusa». Tradotto: il ballottaggio va ripetuto. Secondo la memoria depositata ieri, il Tar avrebbe potuto salvare il ballottaggio ma soltanto indicandolo chiaramente nella sentenza, cosa che non è stata fatta. Inoltre, senza un nuovo ballottaggio, si negherebbe la possibilità di apparentamenti con altri candidati.
La questione è davvero difficile da chiarire, non esiste nessun precedente simile e neanche gli avvocati più esperti in diritto amministrativo sono d'accordo su quali possano essere gli sviluppi imminenti. Con tutta probabilità servirà un parere del Tar e forse anche del ministero dell'Interno per decidere se procedere con un nuovo ballottaggio. La questione, dopo il passaggio in commissione elettorale, arriverà sul tavolo della Prefettura che dovrà prendere una decisione.
Tre le ipotesi principali: proclamare Coletta sindaco; disporre un nuovo ballottaggio in tutte le sezioni; disporre un nuovo ballottaggio solo nelle 22 sezioni già tornate alle urne.
 

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