«Coletta podestà, blocca Latina». Il sindaco: «Non sanno quello che dicono»

Damiano Coletta
di Andrea Apruzzese
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Lunedì 7 Febbraio 2022, 10:31

Dopo il muro contro muro, ora le accuse. Il livello di scontro sulle commissioni consiliari del Comune di Latina si innalza sempre di più, con il centrodestra che ha accusato ieri il sindaco, Damiano Coletta, di essere lui ad avere «bloccato i lavori dell'amministrazione», definendo poi «paradossale la minaccia del sindaco di ricorrere al Prefetto contro l'opposizione». Un'eventualità, quella di presentare al Prefetto una diffida nei confronti del centrodestra a depositare i nomi per le commissioni, che Coletta aveva integrato in un suo post su Fb, sabato. Dura la risposta, ieri, dei capigruppo di FdI, Matilde Celentano, Lega, Massimiliano Carnevale, e Latina nel Cuore, Dino Iavarone: «Respingiamo con fermezza le accuse: il primo cittadino ci incolpa di ostruzionismo ma, a distanza di quattro mesi dalla sua elezione, non ha ancora completato la giunta, che tuttora difetta di un assessore. Inoltre, nonostante l'addio di Rosa Iovinella risalga ormai al 25 gennaio, le cariche di segretario e direttore generale sono ancora vacanti. Quella che sta mettendo in atto Coletta è una prevaricazione istituzionale: confonde il ruolo di podestà con quello di sindaco». Relativamente alle commissioni, il centrodestra annuncia una conferenza stampa per i prossimi giorni, in cui «presenteremo tutti i verbali delle sedute di capigruppo. Il centrodestra ha indicato i nominativi da inserire nelle commissioni, e finirà di comunicarli, come da accordi, nella data prestabilita. Confermiamo tuttavia che presenteremo ricorso al Tar e, in caso, anche alla magistratura ordinaria».


«Stanno facendo una brutta figura - ribatte il primo cittadino, Damiano Coletta - l'attività amministrativa sta andando avanti, e nel penultimo Consiglio sono state approvate 12 delibere, ma il loro atteggiamento sta privando la città di uno strumento fondamentale della democrazia.

Vogliono andare su vie legali? Facciano tutti i passaggi che ritengono opportuni, poi, se avranno ragione, ne prenderemo atto, ma la politica deve avere rispetto della cittadinanza».


Relativamente all'ipotesi di presentare diffida al Prefetto, Coletta risponde che «la sto valutando, mi sto consultando con i colleghi: faccio parte del Consiglio direttivo dell'Anci, e mi è stata consigliata questa linea». In merito poi al segretario generale, il sindaco annuncia che «sarà nominato entro martedì (domani, ndr), mentre, per il direttore generale, serve l'approvazione del Bilancio di previsione, atto sul quale l'assessore al ramo è molto operativo e si sta consultando con tutti gli assessorati. I Comuni in questa fase hanno difficoltà, anche in considerazione degli aumenti che incidono su spesa corrente. Noi abbiamo sempre fatto bilanci oculati per mettere in sicurezza l'ente ma, anche consultando altri sindaci, vedo che siamo tutti in difficoltà per tutti questi aumenti, che hanno anche riflessi su rapporti di convenzione e di appalto».


CAMPAGNA: ABBASSARE I TONI
«Paragonare il sindaco al podestà? Bisogna recuperare il senso della misura: il paragone con il fascismo ci dà la misura del fatto che il centrodestra non abbia idea di cosa sta parlando. Il sindaco ha solo parlato di una diffida, e ha fatto bene, perché loro non hanno indicato i nomi nei tempi dettati dal presidente del Consiglio comunale (entro venerdì, ndr) tenendo ferme le commissioni, strumento per l'esercizio del potere di indirizzo e analisi. Avevano annunciato in Consiglio che li avrebbero mandati, invece stanno aspettando il 9 febbraio per l'esito dei ricorsi, tenendo in ostaggio un'intera città».

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