Coletta e il Pd: «Ora il Parco dell'Astura»

Coletta e il Pd: «Ora il Parco dell'Astura»
di Andrea Apruzzese
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Giovedì 11 Maggio 2023, 12:18

Fiori e alberi, dove venivano un tempo ammassati i rifiuti; un parco, lì dove oggi c'è una discarica. È l'idea del Pd di Latina per rigenerare la discarica di Borgo Montello, presentata ieri, nel corso di una visita presso la sede di una delle due società che gestiscono gli invasi, la Indeco. Accolti dall'amministratore, Giorgio Cardona, il candidato sindaco Damiano Coletta, il consigliere regionale Salvatore La Penna, il deputato Matteo Orfini, il segretario provinciale Omar Sarubbo, e candidati consiglieri come Leonardo Majocchi, Orlando Lucchetta, Daniela Fiore, Emilio Ranieri, Dario Cillerai, insieme a una folta rappresentanza di cittadini guidata da Paolo Bortoletto e Carla Piovesan, hanno illustrato il "Parco dell'Astura".


Sono 14mila ettari su più Comuni. Due le strategie principali: da un lato, la realizzazione della ciclabile dell'Astura, già approvata dal Consiglio comunale nel 2011, dall'altro, la valorizzazione dei siti di Satricum e del granaio di Montello, che potrebbe diventare la sede del neo nato ente parco.
Nel corso della visita, il presidente di Indeco, Cardona, ha precisato che «le sentenze del Consiglio di Stato dimostrano come Indeco non c'entra con l'inquinamento», di come «la società ha versato tra il 2004 e il 2015, anno dopo il quale è terminato il conferimento di rifiuti, 15 milioni di euro di ristori al Comune di Latina», e del fatto che «siamo ormai rivolti verso la produzione di energia: il 13 giugno è prevista la conferenza di servizi decisoria per un impianto a osmosi.

Quella che ancor oggi molti si ostinano a chiamare discarica è ormai un sito di produzione di energia alternativa, con le pendici delle colline ricoperte di pannelli fotovoltaici e le sommità da impianti di ultima generazione tecnologica atti a recuperare gas di rifiuti».


«SIMBOLO DI RINASCITA»
«La discarica - ha precisato il candidato sindaco Damiano Coletta - è stata chiusa dopo pochi mesi dal mio primo insediamento, nel 2016. Il nostro obiettivo è ora quello di realizzare un intervento di rigenerazione rurale, trasformare cioè un luogo di degrado che ha per troppo tempo condizionato la vita dei residenti, che diventi simbolo di una rinascita di quei territori, che continui a usare energie rinnovabili a zero impatto. Attiveremo tutti i nostri strumenti e l'impegno della futura amministrazione per procedere rapidamente alla definitiva bonifica dei siti».
«L'intera area ha bisogno di un progetto di riqualificazione ambientale - osserva Orfini - qui ci sono grandi possibilità e c'è anche il dovere di sanare una ferita per il territorio, e anche il dovere di capire dove siano finite, prima del 2016, le risorse stanziate per indennizzare il territorio».
«Oggi queste zone meritano un progetto di sviluppo - aggiunge La Penna - c'è il tema della bonifica, della gestione del post mortem da fare con le tecnologie migliori, con investimenti sulle rinnovabili. E deve partire un piano di sviluppo che rivalorizzi le grandi potenzialità sfruttando fondi europei e Pnrr».
 

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