Coletta, anatra zoppa nel Consiglio comunale: gli ostacoli da superare per governare Latina

Coletta, anatra zoppa nel Consiglio comunale: gli ostacoli da superare per governare Latina
di Monica Forlivesi
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Martedì 19 Ottobre 2021, 05:01 - Ultimo aggiornamento: 11:57

 A vederlo, quando esce dal palazzo comunale e abbraccia idealmente la piazza, Damiano Coletta, appena eletto sindaco di Latina, non ha certo l'aria di un'anatra zoppa. Non tanto per l'andatura sportiva, quando per la folla che lo aspetta e che a occhio ti fa pensare a una maggioranza schiacciante. Invece non è così. Coletta ha battuto Vincenzo Zaccheo al ballottaggio con numeri che neppure i suoi si aspettavano: 30.293 voti, il 54,90%, contro i 24.888 del suo avversario, che ha raggiunto il 45,10%. Uno scarto di quasi 5.000 voti. Ma al primo turno le cose sono andate diversamente, le liste che sostengono Zaccheo hanno ottenuto la maggioranza e la composizione del Consiglio comunale si è cristallizzata in quel momento. Ergo Damiano Coletta è di nuovo sindaco di Latina, ma dovrà governare la città senza maggioranza. L'alleanza «larga» da Lbc a Pd, Per Latina 2032, Riguarda Latina e il Movimento 5 Stelle dopo l'apparentamento, è arrivata seconda. La navigazione si preannuncia complessa, Coletta dovrà vedersela con l'intralcio della lame duck, dell'anatra zoppa, come dicono negli Usa e come ha mutuato il gergo politico.
Ieri queste due parole rimbombavano in città e si rincorrevano sui social: anatra zoppa, non può governare, tra una settimana va a casa, si tiene le deleghe, lo commissariano. La gamma va dall'improbabile al surreale. Bene, cerchiamo di delineare gli scenari possibili. Cosa succederà nelle prossime settimane? Prima di tutto va da sè che se non hai una maggioranza devi costruirla, devi trovare il numero necessario di consiglieri di opposizione disposti a saltare il fossato, dei responsabili che assicurino stabilità al governo del Capoluogo. Non sarà facile agganciarli subito, almeno nei primi tempi dopo il voto, quando tutti i consiglieri, anche per rispettare la forma, difficilmente si svincoleranno dal mandato degli elettori. Ma dopo qualche tempo, con un occhio a quanto accade nello scenario nazionale - visto il momento che sta vivendo il centrodestra - si potrebbe trovare una convergenza.

DUE CONTI

Facciamo due conti.

Il centrodestra ha 19 consiglieri comunali, compreso Vincenzo Zaccheo, la coalizione del sindaco 12 consiglieri comunali più Coletta, al di fuori dei due schieramenti c'è il seggio di Annalisa Muzio. Non serve uno stratega per capire che i numeri non giocano a favore della stabilità. Ma facciamo un passo alla volta, quali sono gli ostacoli che dovrà affrontare il sindaco? Il primo è l'approvazione delle linee di mandato, devono essere approvato dal Consiglio a maggioranza; secondo scoglio, l'elezione del presidente del Consiglio comunale, quindi due punti che se non passano in aula - insieme alle linee di mandato - fanno sì che si sciolga l'amministrazione: vale a dire l'assestamento di bilancio, che deve essere approvato entro il 30 novembre, e il bilancio di previsione. In tutto questo manca la Giunta comunale, qui è più facile: viene scelta e comunicata dal sindaco. Passati questi ostacoli si può navigare, sì ma a vista, dovendo trovare ogni volta una maggioranza per far passare un punto in Consiglio o in commissione.

IL PATTO D'AULA

Quindi come governi? Qui entra in scena la politica, la maggioranza te la devi costruire, o fai un accordo organico con alcuni consiglieri di opposizione e hai un governo stabile o fai una giunta civica, stabilisci alcuni punti del programma condivisi e fai quello che in Regione hanno chiamato un patto d'aula, siglato tra i consiglieri per portare avanti l'amministrazione almeno per un pezzo di strada e avendo come obiettivo quello di portare avanti temi di concreti per il bene della collettività. Sì perché anche Nicola Zingaretti nel suo secondo mandato si è trovato alle prese con l'anatra zoppa, a quel punto racconta è nata «l'ossessione di concentrarsi su metodo, con cose utili per la comunità: abbiamo trasformato un problema in una opportunità».
Ora Damiano Coletta deve superare i primi consistenti ostacoli, diciamo che siamo all'inizio, giusto per mettere le chiavi nel cruscotto e accendere il quadro della macchina. Poi si vedrà, strada facendo.
Monica Forlivesi
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