Cittadini rom in provincia di Latina niente sospensiva per il bando di Roma

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Mercoledì 27 Gennaio 2021, 05:01
ACCOGLIENZA
Niente sospensiva, per ora, del bando di accoglienza diffusa in favore di rom, sinti e caminanti indetto dal Comune di Roma. Il Tar ha respinto l'istanza cautelare della Provincia di Latina che, nei giorni scorsi in accordo con il Comune di Latina, ha impugnato gli atti relativi alla procedura dello scorso dicembre per il servizio sperimentale finalizzato alla chiusura dei campi rom nella capitale estendendo la ricerca di 60 posti, per la durata di 24 mesi, anche all'esterno dell'area metropolitana e quindi anche nelle province di Latina e Frosinone. Un bando a lotti da 1,8 milioni di euro. Con decreto presidenziale a firma di Francesco Riccio, la seconda sezione del Tar di Roma ha ritenuto «insussistenti i presupposti dell'estrema gravità ed urgenza richiesti» per l'accoglimento dell'istanza, fissando per la trattazione collegiale la camera di consiglio del 10 febbraio 2021. Il presidente della Provincia di Latina, Carlo Medici, ha spiegato che tra le motivazioni che hanno spinto l'ente a chiedere l'annullamento del bando romano e relativi allegati c'è la mancata concertazione dell'iniziativa con il territorio pontino, sebbene prevista negli accordi messi in campo dalla Regione Lazio per progetti di questa natura, che a suo giudizio sono «molto apprezzabili e auspicabili quando si parla di inclusione», ha sottolineato. In occasione dell'incarico conferito all'avvocato Gianluca Piccinini del foro di Roma per rappresentare l'ente di via Costa al Tar, Medici ha anche affermato di non condividere la procedura utilizzata dal Comune di Roma «per risolvere il problema cronico dei campi rom della capitale, scaricandolo sulle province del Lazio». E tra queste la provincia di Latina che ha rivendicato Medici «si è sempre messa a disposizione per risolvere problemi e favorire l'accoglienza». Nel ricorso al Tar viene evidenziato che in assenza di qualsivoglia coinvolgimento, il progetto di accoglienza di cui al bando è destinato ad impattare sul territorio provinciale. Il presidente della seconda sezione del Tar non è ovviamente entrato nel merito della legittimità degli atti romani per i quali si chiede l'annullamento, ma ha rinviato la discussione alla camera di consiglio in assenza di concrete circostanze che possano far prospettare il periculum in mora. Il Comune di Roma nel procedimento di giustizia amministrativa per l'istanza cautelare non si è costituito, ma la Provincia di Latina non ha alcuna intenzione di abbandonare la sua battaglia: «Per noi è una questione di correttezza istituzionale: non abbiamo intenzione di subire decisioni senza un confronto».
Rita Cammarone
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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