Cippo di San Cristoforo, iscrizione di rilevanza storica

Cippo di San Cristoforo, iscrizione di rilevanza storica
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Venerdì 7 Maggio 2021, 05:02
ITRI
Il Santuario pagano di Itri in località San Cristoforo si rivela sempre più una inesauribile fonte di testimonianze in campo storico e archeologico delle popolazioni che abitavano il Latium adiectum nel IV e III sec. A.C., prima della dominazione romana. Un attento studio dei grafemi, condotto da Gianpaolo Ciccarelli, socio dell'associazione archeologica Ytri, sul cippo lapideo, a forma di parallelepipedo, con dedica alla dea Fortuna, scoperto nel 2019 durante gli scavi seguiti a quelli del 2011 e diretti, per conto della Soprintendenza, dall'archeologa Marisa de Spagnolis con la successiva collaborazione dell'associazione Ytri, ha evidenziato una corrispondenza calzante con quelli della celebre Tabula Veliterna, finora unico esempio di lingua volsca scritta con alfabeto latino riconosciuto dalla comunità scientifica. La scoperta del cippo lapideo estese alla dea Fortuna l'attribuzione dell'area del santuario, in un primo tempo riferita solo ad Ercole. Sull'epigrafe sono presenti otto linee di iscrizione: le prime due abrase e illeggibili, la terza completa, la quarta e la quinta in parte mancanti, ma visibili, le ultime tre leggibili.
«Il significato dell'iscrizione - sottolineano gli esponenti dell'associazione archeologica, che, presieduta da Rosa Corretti e composta inoltre da Giampaolo Ciccarelli, Luigi Stamegna, Fabio Maggiacomo e Paolo Manzi, si è resa protagonista del ritrovamento di numerosi importanti reperti - è un ringraziamento alla divinità, fatto per riconoscenza, secondo una formula ampiamente utilizzata nel mondo antico». L'associazione Ytri e la stessa archeologa de Spagnolis auspicano ora l'interessamento di paleografi, epigrafisti e glottologi, invitandoli a visitare il sito archeologico, a studiare l'epigrafe e a dare un ulteriore contributo alla definizione dell'eccezionale iscrizione.
Andrea Gionti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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