Cimitero, tra Ipogeo e Comune ricomincia il braccio di ferro

Cimitero, tra Ipogeo e Comune ricomincia il braccio di ferro
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Venerdì 12 Febbraio 2021, 05:01
IL REGOLAMENTO
È di nuovo braccio di ferro tra Ipogeo e il Comune di Latina, questa volta sul nuovo regolamento di polizia mortuaria che, tra le altre modifiche, tocca anche la durata delle concessioni delle sepolture. Ma il gestore non ci sta e ammonisce: i cambiamenti potrebbero impattare sul Piano economico e finanziario del progetto di finanza che prevede la trentennale gestione del cimitero e la realizzazione del suo ampliamento. È tutto nero su bianco, nella relazione del dirigente del settore Lavori Pubblici di piazza del Popolo, Angelica Vagnozzi, allegata alla definitiva stesura del nuovo regolamento, che martedì sarà esaminato in commissione. È nelle conclusioni della relazione, che il dirigente ricostruisce la reazione del gestore alle nuove regole: «Corre l'obbligo evidenziare che il concessionario, in occasione della presentazione delle osservazioni, ha lamentato che l'approvazione della nuova regolamentazione comporterebbe un disallineamento del Pef (Piano economico e finanziario, ndr), tale da non garantire l'equilibrio del Piano stesso, e da produrre ingente danno all'impresa, senza peraltro né quantificare né argomentare in modo specifico gli importi». Ma il Comune ha ribattuto al gestore che «il caso di revisione del regolamento cimiteriale o del regolamento generale della gestione è comunque formalmente previsto dalla vigente convenzione per il riequilibrio del Pef». Rispetto a questo però, è la dirigente stessa a «considerare che il quadro attuale delle incertezze è imprescindibile, ed è testimoniato dalla folta corrispondenza dell'utenza, e dai procedimenti giudiziali in corso» e che «si deve considerare il rischio del maturare di debiti fuori bilancio, relativi proprio ai ricorsi già promossi dal concessionario, che potranno impattare sul bilancio a seguito delle risultanze delle vertenze in corso». Non solo: se «è vero che l'approvazione dell'atto di regolamentazione darà certezze per il futuro all'utenza, rafforzando la posizione dell'ente nei confronti del concessionario, con il quale ci si dovrà confrontare per addivenire a una transazione e alla modifica contrattuale necessaria», dall'altro lato «fermo restando che l'approvando regolamento non andrà a impattare direttamene sul Bilancio del Comune, non si possono escludere riverberi degli effetti nell'ambito della concessione».
Detto in soldoni: il nuovo regolamento tutelerà utenti e ente, ma potrebbe nascondere dei rischi. Centrale è la durata delle sepolture: l'applicazione della norma che riduceva a 30 anni la durata per i loculi a colombario, mentre era ancora vigente la delibera di Consiglio del 1993 che l'aveva fissata in 60 anni, «ha generato un cospicuo numero di contenziosi tra gestore e utenza». In particolare il regolamento fissa tipi di sepoltura, durata e eventuale rinnovo: fosse per inumazioni, 10 anni; loculi a colombario, 30 anni, come le urne cinerarie e gli ossari; edicole con loculi su più file, 60 anni; cripte familiari, 99 anni, come anche per sarcofagi, cappelle, sepolture di pregio architettonico e aree per cappelle gentilizie.
Andrea Apruzzese
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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