Calandrini: «E' un sogno, Giorgia è stata la locomotiva di queste elezioni» Giovanna Miele debutta alla Camere: «Grazie alla città»

Calandrini: «E' un sogno, Giorgia è stata la locomotiva di queste elezioni» Giovanna Miele debutta alla Camere: «Grazie alla città»
di Andrea Apruzzese
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Martedì 27 Settembre 2022, 11:16

Il capoluogo porta in Parlamento altri due esponenti del centrodestra. Hanno dovuto attendere fino al tardo pomeriggio per avere la certezza dell'elezione, perché erano entrambi nei listini del plurinominale e grazie alla normativa in serata hanno scalato una posizione entrando uno in Senato e una alla Camera. Si tratta di Nicola Calandrini (Fdi) e Giovanna Miele (Lega). Ecco com'è andata e cosa dicono.


«Siamo molto soddisfatti dell'esito elettorale, oltre ogni più rosea previsione per FdI e per il centrodestra complessivamente» aveva detto a caldo Nicola Calandrini, segretario provinciale di Fratelli d'Italia, nonché senatore uscente e candidato nuovamente per Palazzo Madama in queste elezioni politiche. Senza aggiungere nulla, per scaramanzia, sulla sua rielezione. Per lui la conferma ufficiale è poco prima delle 20. Nella passata legislatura era entrato in corsa. O meglio era subentrato in sostituzione di Marco Marsilio (che si era dimesso per incompatibilità) il 19 marzo 2019. Stavolta l'elezione ha tutto un altro sapore. Calandrini l'ha ottenuta nel collegio Lazio 2 grazie alle cifre record ottenute dalla lista Fdi e grazie all'elezione di Isabella Rauti nell'uninominale di Lombardia. La Rauti è obbligata a optare per l'uninominale e così ha consentito a Calandrini, terzo nel listino, di scorrere in graduatoria ed entrare come secondo nel plurinominale del Senato nel collegio pontino.


Giovanna Miele ottiene nello stesso modo l'elezione alla Camera. «Sono molto contenta, non la vivo come una vittoria personale ma come una ripartenza per il territorio» commenta mentre sta festeggiando con il suo staff. «Grazie alla città - dice - di aver risposto con questi numeri.

Da domani mi impegnerò per il territorio e per il paese». La Miele era seconda nel listino della Lega. Davanti a lei c'era Antonio Angerlucci che era candidato anche all'uninominale in un collegio della Capitale dove ha vinto ed è stato eletto consentendo alla consigliera comunale del Carroccio di scorrere in posizione utile per l'elezione.


L'EFFETTO MELONI
Torniamo ai dati, Caldandrini sottolinea il risultato pontino: «Abbiamo realizzato un sogno, grazie al nostro leader Giorgia Meloni, che è stata la locomotiva di queste elezioni e ci ha consentito di raggiungere un risultato storico: non avevamo mai raggiunto queste percentuali. Per il territorio questo rappresenterà uno sviluppo della provincia, in particolare per le infrastrutture, dato che è completamente isolata. Io spero che ci sia gioco di squadra che vada oltre: da domani ci spogliamo della nostra maglia di partito e cercheremo di remare tutti nella stessa direzione: è un invito che ho fatto e che faccio a tutti, destra, centro, sinistra, sediamoci a un tavolo. Spero che ci sia un consenso unanime».
Il segretario provinciale FdI si esprime anche in relazione all'ambito locale, osservando che «noi siamo sempre stati chiari: per noi il sindaco Damiano Coletta deve andare a casa, a prescindere dal risultato di ieri: non può guidare questa città».
 

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