Basket e arene, da New York a Scauri nel nome di Mallozzi

L'arena Mallozzi di Scauri
di Antonio Lepone
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Martedì 8 Giugno 2021, 05:01 - Ultimo aggiornamento: 08:35

 Esce domani il libro "Gli dei dell'asfalto. La storia del Rucker Park" (Add Editore Torino), dedicato al campo di basket all'aperto più famoso al mondo, vera e propria istituzione e meta turistica. In quel rettangolo di gioco, situato nel quartiere di Harlem, a New York, sono transitati grandi professionisti della palla a spicchi, tra cui Kareem Abdul Jabbar, Julius Erving (Doctor J), Vincent Carter e Kevin Durant.
LE RADICI
Autore del volume è Vincent Mallozzi, giornalista del New York Times, nato negli Usa da una famiglia originaria del Sud Pontino, le cui tracce affiorano ancora a Minturno, Scauri e dintorni. Mallozzi è cresciuto tra Harlem e Bronx ed ha frequentato a lungo il Rucker Park, divenendone uno degli storici più apprezzati. Il suo libro, apparso negli Stati Uniti nel 2003, sbarca ora in Italia, da cui tanti anni fa partirono i suoi avi in cerca di fortuna. Vari membri della famiglia Mallozzi approdarono negli States sin dagli anni '50-60, tra cui Emilio, titolare di un'avviata pasticceria a Brooklyn-Bensonhurst, gestita fino al 2008 dal figlio Anthony, che, nei primi anni '80, grazie ad uno stage, apprese le tecniche per preparare sfogliate e code di aragoste proprio a Scauri, presso il Bar Morelli.
Agli appassionati di pallacanestro non può sfuggire, poi, la coincidenza tra il cognome del giornalista statunitense, autore del libro, ed il simbolo del basket scaurese: l'Arena Mallozzi, sede nel 1967-74 di uno dei tornei internazionali più noti nel circuito (spesso seguito dalla Rai), teatro nel 1979-85 delle sfide in serie B disputate dal quintetto biancazzurro, allora guidato in panchina da Enzo Falso e, per una stagione (1982-83), da Virginio Bernardi (in seguito coach in A1 con Varese, Forlì e Reggio Emilia).


IL COLLEGAMENTO
Suggestivo appare, quindi, il collegamento ideale tra il mitico Rucker Park ed il vecchio campo dello Scauri, calcato nelle prime edizioni del Torneo estivo anche da atleti americani, tra cui Bob Lienhard (ex Cantù), Miles Aiken e Jim Williams (Partenope Napoli), Bob Lauriski e Larry Williams (Brina All Stars Usa), dai cestisti dell'All Stars Levi's e della Gillette, allenati dal santone Jim McGregor, indicato come il profeta del pressing. Tanti, senza dubbio, i giganti del basket di scena sul famoso campo di New York, creato da Holcombe Rucker, un ex marine, nel secondo dopoguerra addetto al verde pubblico di Harlem. Lui era consapevole del fatto che la strada fosse pericolosa per i ragazzi del quartiere e si impegnò a salvarli, avvicinandoli alla palla a spicchi. Una funzione sociale, in fondo, non diversa da quella assolta, in 72 anni, dall'Arena Mallozzi, nella quale varie generazioni si sono formate, evitando distrazioni e rischi vari. Il playground intitolato a Rucker è divenuto nel tempo un punto di riferimento per la vita del quartiere, un posto sicuro per la gioventù di Harlem. Vincent Mallozzi lo racconta abilmente nel suo libro, riproponendo storie, aneddoti, tornei seguiti dalle tv nazionali, performances e sconfitte delle stelle Nba, che hanno reso leggendario il basket. Senza dimenticare le emozioni dei 10 mila spettatori di New York nelle serate di agosto. Come quelle vissute 40-50 anni fa all'Arena di Scauri.
Antonio Lepone
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