Bandiera Blu a rischio per Latina: niente più deroga per la differenziata

Bandiera Blu a rischio per Latina: niente più deroga per la differenziata
di Andrea Apruzzese
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Lunedì 28 Marzo 2022, 10:41

Niente più deroga, e Bandiera Blu a rischio per Latina. Il Comune capoluogo l'ha richiesta già troppe volte in passato, per ovviare alla bassa percentuale media di raccolta differenziata dei rifiuti, e da quest'anno la Fee ha anche criteri più stringenti. Ma il Comune spera comunque in una compensazione: sono state infatti aumentate le postazioni di salvamento in spiaggia.
«Ci siamo già giocati il jolly del dispensation case un paio di volte in passato, e quest'anno non era possibile richiederlo nuovamente», esordisce l'assessore all'Ambiente del Comune di Latina, Adriana Calì. Ma in cosa consiste? Tra i numerosi criteri per ottenere - e confermare ogni anno - la Bandiera Blu, prestigioso vessillo che indica le località costiere con le migliori caratteristiche sotto alcuni aspetti e che di cui Latina si fregia dal 2014, non basta avere un'ottima qualità delle acque di balneazione, ma anche numerosi altri servizi. Tra questi, la Fee considera la raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani. Ed è molto rigida, innalzando anche l'asticella di anno in anno. Quest'anno, il minimo richiesto è il 40%, al di sotto del quale si è esclusi; dal 40,01 al 45% si ottengono zero punti; dal 45,01% al 50%, un punto, e così via. Ma Latina non arriva a quel 40%, nonostante l'avvio del porta a porta che, nei quartieri in cui è partito, li ha fatti giungere anche all'80%. Come noto, però, il porta a porta non è ancora su tutto il territorio comunale, e la media generale del Comune è intorno al 38%. È destinata a salire rapidamente, dato che sono stati appena attivati anche i quartieri Q3, Q4, Q5, molto popolosi. Ma il tempo stringe. La Fee concede una scappatoia, quella del dispensation case, valido per Comuni «in possesso di documentazione comprovante la messa in atto di azioni correttive concrete», ma il punto è che Latina lo ha già richiesto diverse volte in passato, sempre a causa di una raccolta differenziata non adeguata: quando il minimo richiesto era al 30%, il Comune era sotto: il 2020, anno della pandemia, si chiuse con il 29,95%; il 2019, con il 28,61%; il 2018, con il 23,46%; il 2017, con il 23,80%. E ora, conferma la Calì, «non è stato più possibile richiederlo, anche considerando le deroghe che furono date per il Covid». Nei periodi più gravi della pandemia, infatti, per motivi di sicurezza la raccolta differenziata veniva sospesa per gli utenti in situazione di malattia, positività, quarantena.
Cosa ha fatto quindi il Comune? «Abbiamo innalzato il punteggio su altri servizi: in particolare, abbiamo aumentato di 9 il numero delle postazioni di salvamento in spiaggia, mettendo altri 150mila euro sul servizio su cui avevamo già impegnato 200mila euro, arrivando quindi a una postazione ogni 100 metri di litorale. Abbiamo fatto tutto il possibile. Speriamo in qualche aumento percentuale della differenziata in queste ore, ma il tempo stringe».

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