Le indagini hanno cominciato ad accendere una serie di riflettori sulla famiglia per ricostruire eventuali episodi della cosiddetta «violenza assistita» dove i bambini sono spettatori loro malgrado di situazioni molto poco piacevoli che vengono a crearsi tra i genitori. In realtà proprio questa serie di accertamenti ad un certo punto ha dirottato l'attenzione degli investigatori da un'altra parte, sempre all'interno dello stesso nucleo famigliare. L'esperienza ha, infatti, permesso che alcuni «indicatori» non sfuggissero ai poliziotti, facendo ben presto emergere il sospetto che proprio la bambina potesse aver subito abusi sessuali. Le dichiarazioni della ragazzina, che è stata ascoltata in modalità protetta attraverso dei colloqui terapeutici, sono apparse dettagliate e veritiere al punto che il gip ha concordato con le richieste del pm Martina Taglione.
Recchia a pag. 36
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