Attentato a sindaco e vice di Sermoneta, due imputati scelgono il rito abbreviato

Attentato a sindaco e vice di Sermoneta, due imputati scelgono il rito abbreviato
di Elena Ganelli
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Domenica 14 Febbraio 2021, 05:01 - Ultimo aggiornamento: 14:46

Prende due strade distinte il processo a carico delle persone ritenute responsabili degli attentati incendiari alle auto del sindaco di Sermoneta Giuseppina Giovannoli e del suo vice Maria Marcelli. Dopo che il 13 gennaio scorso il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina Giorgia Castriota aveva disposto il processo immediato per il presidente della Pro Loco Giuseppe Gentile, considerato il mandante dei roghi, Giovanni Bernardi ed Emanuel Poli, ritenuti gli esecutori materiali dei roghi nei giorni scorsi nella prima udienza davanti al giudice monocratico Maria Assunta Fosso due degli imputati hanno fatto richiesta di poter essere giudicati con rito abbreviato in sede di udienza preliminare. Si tratta di Giuseppe Gentile, difeso dall'avvocato Angelo Fiore, e Emanuel Poli, assisto dall'avvocato Dino Lucchetti. L'istanza è stata accolta e il procedimento è stato rimesso ad un altro giudice per l'udienza preliminare, Giuseppe Cario, essendo diventata la Castriota incompatibile. L'udienza per l'abbreviato è stata fissata a metà aprile.

Per quanto riguarda invece Giovanni Bernardi, assistito dall'avvocato Adriana Anzeloni, la nuova udienza del processo con rito immediato davanti alla Fosso è stata aggiornata al 15 marzo prossimo. Per tutti l'accusa è a vario titolo quella di incendio e violenza o minaccia ad un corpo politico, amministrativo o giudiziario.

I tre, insieme ad Angela Toti che era finita agli arresti domiciliari e la cui posizione è stata stralciata, erano finiti in carcere il 26 settembre 2020 a conclusione di una indagine condotta dai carabinieri su tre diversi atti intimidatori nei confronti del primo cittadino di Sermoneta e del suo vice.

Secondo gli investigatori Gentile voleva vendicarsi della Giovannoli e della Marcelli e per raggiungere tale obiettivo ha messo in atto una serie di azioni per spaventarle e costringerle a dimettersi dalla loro carica: all'origine della sua rabbia l'insoddisfazione per la politica del sindaco che prima lo aveva estromesso dalla gestione della storica Fiera di San Michele poi aveva disposto la rimozione delle impalcature da un suo immobile che doveva diventare un bed and breakfast nel centro cittadino. Giovanni Bernardi, 41enne di Latina sarebbe l'autore materiale del primo incendio, quello del 7 febbraio 2020 contro l'auto di Maria Marcelli mentre Emanuel Poli, 44enne di Sermoneta, avrebbe portato a termine gli altri due attentati, quello del 20 febbraio, ai danni ancora una volta del vice sindaco, e quello del 9 maggio, ai danni di Giuseppina Giovannoli.

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