Arianna e la killer imbranata, da Latina a Prime

Arianna e la killer imbranata, da Latina a Prime
di Stefano Cortelletti
2 Minuti di Lettura
Sabato 29 Maggio 2021, 05:03 - Ultimo aggiornamento: 08:48

Si chiama Matildà la nuova serie dark comedy appena uscita su Amazon Prime Video. Autrice e attrice protagonista è la youtuber Arianna Bonardi, 34 anni, che firma questo film a capitoli per la regia di Daniele Misischia. Arianna, adottata da Latina, dove vive da tempo in Q4, interpreta la protagonista Matildà, una sicaria che segue le orme del padre (il comico Oscar Biglia), killer di professione, romano ma appassionato dei film francesi di Luc Besson (da qui nasce il nome della figlia Matildà, rigorosamente con l'accento sulla a). Ma questa figlia che vorrebbe intrepida è tutt'altro che una brava killer: «È imbranata, detesta il sangue e odia la violenza racconta Arianna e infatti ogni commissione che le viene affidata dal padre si trasforma in un incubo dai risvolti comici e assurdi». Matildà è nata come personaggio comico di cabaret, si è trasformata in web serie e ora diventa un film grazie all'incontro con la società di distribuzione internazionale Direct To Digital, che ha l'obiettivo di valorizzare progetti indipendenti sfuggiti al mercato dell'audiovisivo. Arianna Bignardi ha il merito di aver portato il teatro sul web. Sul suo canale Youtube, dove si contano 17.400 iscritti, va fortissima con il presonaggio Ariaddams. A Latina ha studiato con Enzo Provenzano, poi è approdata sui palchi della Capitale. Il debutto al cinema risale al 2014 con Ogni maledetto Natale (interpreta la cugina disadattata di Alessandra Mastronardi), poi c'è stato Peggio per me e ora Matildà. Uscirà quest'anno il suo quarto film, Il mostro della cripta, regia sempre di Misischia. Ha anche vinto il Digital Media Fest 2019 come miglior comedy sketch e miglior attrice protagonista: «In Matildà c'è molto di me racconta aneddoti e disavventure come donna e attrice. La vita mi ha insegnato a gioire del viaggio senza ossessionarmi con il traguardo».
Stefano Cortelletti
© RIPRODUZIONE RISERVATA

© RIPRODUZIONE RISERVATA