Aids, casi stabili in provincia di Latina: ma test crollati con il covid

Aids, casi stabili in provincia di Latina: ma test crollati con il covid
di Laura Pesino
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Venerdì 3 Dicembre 2021, 05:02 - Ultimo aggiornamento: 11:09

Nei due anni di pandemia sono crollate sul territorio pontino le diagnosi di Hiv, passando dalle 29 del 2019 alle 15 del 2020 e alle 16 del 2021. Un dato in parte dovuto alla diminuzione delle attività di screening e di testing ma in parte anche per l'incremento di strategie terapeutiche utilizzate per la prevenzione, come l'utilizzo di particolari farmaci come profilassi post- espositiva (Tasp, Prep, Pep). Il quadro della situazione è stato descritto nel corso di un incontro organizzato a Latina in occasione della Giornata mondiale per la lotta all'Aids, celebrata il primo dicembre e che quest'anno è coincisa con i 40 anni dalla scoperta del virus e dalle prime diagnosi.
Oggi l'analisi dei numeri forniti dalla Uoc di Malattie infettive dell'ospedale Goretti guidata dalla dottoressa Miriam Lichtner ci indica che molti progressi sono stati fatti ma che la guardia deve restare alta e che i problemi e le insidie da affrontare sono ancora numerosi. Anche in provincia una quota molto elevata di persone, pari al 75%, scopre infatti la sieropositività tardivamente, spesso dopo aver manifestato sintomi, mettendo a rischio la tempestività delle cure e la loro efficacia e creando inoltre condizioni di pericolo per nuovi contagi. Nonostante il centro del Goretti sia sempre aperto e operativo, l'emergenza sanitaria legata al covid ha inevitabilmente allontanato le persone dall'ospedale portando a un drastico calo dei test e dei controlli, già verificato nell'anno passato.
Ogni intervento di sensibilizzazione, anche legato alla celebrazione del 1 dicembre, appare quindi fondamentale per riaccendere un faro sulla malattia e abbattere il muro dello stigma sociale. Tornando ai numeri relativi al territorio pontino, negli ultimi 15 anni sono state complessivamente 382 le diagnosi di contagio da Hiv dell'ospedale di Latina, 16 delle quali appunto arrivate nel corso del 2021. I pazienti seguiti ammontano invece complessivamente a 559, per la quasi totalità (557) in trattamento con antivirali e dunque non più contagiosi perché con carica negativa. Il virus continua inoltre a serpeggiare fra gli uomini, che un anno fa rappresentavano l'80% dei nuovi contagiati e quest'anno arrivano al 93,8%. Nelle donne dunque le nuove diagnosi calano drasticamente dal 20 al 6,3%. La modalità di trasmissione oggi è esclusivamente quella sessuale, per il 37,5% eterosessuale. Da un anno all'altro aumenta anche l'età media, passando dai 46 anni del 2020 ai 50 del 2021, ma i nuovi Hiv infetti appartengono in realtà ad ogni età e i numeri più consistenti riguardano la fascia 20-29 anni e quella 50-59. Un ultimo aspetto analizzato nel report messo a disposizione dalla dottoressa Lichtner riguarda infine i test effettuati nel Centro di Latina, praticamente crollati negli ultimi due anni: erano infatti 813 nel 2019 e sono scesi a 278 nel 2020 (a cui si aggiungono 58 screening effettuati in occasione delle campagne promosse dalla Asl il 1 dicembre) e a 279 quest'anno.
E' nato inoltre il Latina Check Point in via Legnano 83 e presso l'ambulatorio di Malattie infettive del Goretti, e stando ai numeri sta funzionando. Dal 22 al 26 novembre ha messo a disposizione test rapidi gratuiti e anonimi per Hiv/sifilide e Hcv, accanto a un'attività di counseling su test, Prep e salute sessuale e a uno sportello contro la violenza di genere con il Centro Donna Lilith. Il prossimo appuntamento sarà il 9 dicembre dalle 18,30 alle 20.30.

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