Addio Benito Malingieri il ristoratore Re della ricciola

Addio Benito Malingieri il ristoratore Re della ricciola
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Giovedì 22 Aprile 2021, 05:03 - Ultimo aggiornamento: 09:11

VENTOTENE
Era il Re della Ricciola. In tanti sono passati per il suo ristorante affacciato su uno dei luoghi più suggestivi di Ventotene, il Pozzillo, adiacente al Porto Romano. È scomparso ieri mattina, all'età di 93 anni, Benito Malingieri. Era uno dei più anziani pescatori dell'isola, specialista della ricciola che si poteva gustare nel suo locale, che si chiamava semplicemente Da Benito, ma divenuto negli anni tappa obbligata per coloro che volevano assaporare il vero cibo di mare. Un personaggio così conosciuto e amato al punto che Steve Bellafronte compose la canzone Ricciola Rock dedicata proprio a Benito pescatore di quel pesce così prelibato. Grandissimo lavoratore, è stato uno dei pionieri del commercio sull'isola di Ventotene, già nei primi anni '70 aprì il suo ristorante frequentato dai turisti romani, tra i quali anche un giovanissimo Renato Zero, dove si cantava con le chitarre a squarciagola il più tradizionale repertorio napoletano. Da bambino lo chiamavano Spartaco e divenne la mascotte dei confinati politici antifascisti che agli inizi degli anni '40 venivano portati al carcere di Santo Stefano. Conobbe, tra gli altri, Altiero Spinelli e Sandro Pertini. Insomma, un vero e proprio pezzo di storia dell'isola. Quante volte il caro Benito ballava e cantava sul palco, in Piazza Castello o in Piazza Chiesa, durante la manifestazione musicale Rumori sull'isola o anche durante i festeggiamenti della tanto amata patrona Santa Candida, quando ancora bene in salute eseguiva il suo tuffo a cofano dagli scogli, divenuto ormai leggendario. Un lutto che colpisce anche l'amministrazione comunale, essendo Benito il padre del vicesindaco Domenico Malingieri. «Anche il più giovane papà residente sull'isola dichiara il sindaco Gerardo Santomauro ci ha lasciati orfani della sua presenza e della sua straordinaria voglia di vivere. Parlava con amore e dolcezza alle persone, alle vie e ai suoi piccoli e grandi gabbiani che, liberi nel vento, volano ora assieme a lui». Giuseppe Mallozzi
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