Dieci anni fa l'esordio di Zerocalcare, la storia di quel libro autoprodotto stampato a Formia

Dieci anni fa l'esordio di Zerocalcare, la storia di quel libro autoprodotto stampato a Formia
di Giuseppe Mallozzi
4 Minuti di Lettura
Giovedì 25 Novembre 2021, 15:08

Usciva dieci anni fa «La profezia dell'armadillo», il primo libro di Zerocalcare, al secolo Michele Rech, classe 1983, fumettista romano ormai famoso e che attualmente ha prodotto «Strappare lungo i bordi», uscita una settimana fa su Netflix diventando immediatamente la serie più vista in assoluto sulla piattaforma streaming americana. La primissima edizione fu un volume autoprodotto e finanziato da Makkox, Marco D'Ambrosio, il noto disegnatore originario di Formia che fa parte di «Propaganda Live», programma su La7, che capì subito le potenzialità di questo giovane autore che all'epoca si districava tra la realizzazione di locandine per concerti punk e qualche apparizione di storie brevi in riviste di fumetti underground.

Ebbene, il volume fu stampato nel 2011 presso la tipografia Graficart, sita nella zona industriale di Penitro, e oggi su eBay quello stesso libro è stato battuto in asta per 1.500 euro. Un vero e proprio oggetto del desiderio per i collezionisti più sfegatati. L'anno dopo i diritti furono acquisiti dalla Bao Publishing, che ne pubblicò una versione a colori e fu un'escalation di vendite: tutti i libri insieme di Zerocalcare, infatti, hanno raggiunto il milione di copie, un traguardo incredibile per dei fumetti.

Pasquale D'Arco con una delle 500 copie del libro autoprodotto da Zerocalcare e stampato a Formia


Lo ricorda bene Pasquale D'Arco, all'epoca responsabile del commerciale della tipografia di famiglia chiusa ormai quattro anni fa, che oggi possiede la Darcoprint fondata nel 2015 occupandosi di editoria. «Ero molto amico di Marco D'Ambrosio che spesso si serviva da noi per stampare materiale pubblicitario e altro racconta D'Arco Un giorno venne con questo ragazzo di Roma, molto timido, garbato, vestito proprio come nel fumetto, con la maglietta nera con il teschio e i jeans e dal marcato accento romano, il quale si era già riferito ad altri editori ma aveva ricevuto diversi rifiuti. Ci parlarono di questo progetto e capimmo subito il suo talento. Lessi tutto d'un fiato quel fumetto, mi piacque molto. Procedemmo con un self publishing assistito, affiancando il cliente nella realizzazione del volume. Michele Rech (Zerocalcare) ci chiese di utilizzare una carta ecologica, non riciclata, perché diceva che riciclare la carta produceva inquinamento.

Rispettammo questa scelta dell'autore, forte ambientalista».

La dedica fatta da Zerocalcare a Pasquale D'Arco sul suo primo libro stampato a Formia

Questo tipo di carta figura nella descrizione a fine libro, con una simpatica dicitura: «Nel rispetto dell'animo ecologista dell'Autore, questo volume è stato stampato su carta ecologica. In realtà l'Autore aveva chiesto un tipo di carta commestibile, ma non è stato possibile soddisfare la sua richiesta, anche se la carta può stare a contatto con gli alimenti. Quindi ci si può incartare il pesce». Il volume, racconta D'Arco, fu stampato con una tiratura di 500 copie, che servivano per una presentazione al Lucca Comics. «Andarono a ruba, tanto che seguirono altre tre ristampe: due da 500 e l'ultima da 1500 copie», racconta Pasquale D'Arco. Il giovane Zerocalcare si recò alla tipografia di Formia per altre tre volte, alla guida di una piccola utilitaria di colore rosso, prelevando i volumi finanziati da Makkox. «Si lamentava ogni volta degli autovelox sulla Superstrada Formia-Cassino perché aveva preso alcune multe», racconta il tipografo. Tra l'altro, questo episodio ricorre spesso nei suoi fumetti e lo ricorda anche in una puntata di «Propaganda Live» in cui è stato ospite.

Nel 2012 arrivò a Zerocalcare la proposta della Bao Publishing di acquisire i diritti de «La profezia dell'armadillo» e di ripubblicarlo in una nuova edizione aggiornata e a colori. «Fummo contenti per lui ricorda D'Arco e correttamente ci informò di questa proposta. Noi non mantenemmo i diritti sull'opera e nemmeno Makkox, che infatti lo lasciò libero da ogni impegno. Come tipografia, purtroppo, all'epoca non potevamo fornirgli un servizio come meritava, che preveda tra le altre cose anche la cura della distribuzione. Di lì poi partì la sua carriera». Oggi Pasquale D'Arco custodisce, con un certo orgoglio, la prima copia stampata di quel mitico volume, con tanto di dedica personalizzata e il disegno dell'Armadillo («lo disegnò in pochissimi secondi», rimarca il tipografo), il personaggio di fantasia che identifica la coscienza del protagonista delle storie di Zerocalcare.
Giuseppe Mallozzi
© RIPRODUZIONE RISERVATA

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