Latina, la rete di Moscardelli che imbarazza il Pd

Latina, la rete di Moscardelli che imbarazza il Pd
di Vittorio Buongiorno
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Domenica 4 Luglio 2021, 05:01 - Ultimo aggiornamento: 12:31

Avrà un bel da fare il commissario Matteo Mauri a rimettere in piedi il Partito democratico nella provincia pontina. Le carte dell'inchiesta che ha portato all'arresto dell'ormai ex segretario provinciale del Pd, Claudio Moscardelli, fanno emergere un sistema collaudato di favori a cui facevano ricorso i più disparati esponenti del Pd per risolvere a proprio favore le più disparate faccende personali. Le due ordinanze di custodia cautelare firmate dal gip Giuseppe Cario portano alla luce un vero e proprio vademecum delle raccomandazioni messo in piedi da Moscardelli.

E' evidente che avuta notizia dell'arresto di Moscardelli, Enrico Letta sia saltato sulla sedia. Anche perché, al di là del ruolo politico in terra pontina, dal 10 settembre scorso aveva ottenuto un incarico presso il ministero della Difesa come collaboratore del ministro «con l'incarico di supportare gli uffici di diretta collaborazione nei rapporti istituzionali con i diversi organi parlamentari preposti alla funzione di controllo sull'attività di Governo». Un incarico, per tutta la durata del governo, da 36 mila euro.

Ma torniamo al sistema di favori. I due casi più noti sono quelli dell'ormai ex presidente del consiglio comunale di Minturno, Giuseppe Tomao, e del figlio dell'attuale presidente del consiglio comunale di Gaeta, Pina Rosato. Proprio Gaeta fu lo scenario di un accordo che ha portato il Pd a governare insieme al sindaco di Forza Italia Cosmo Mitrano. Quest'ultima «appena venuta a conoscenza delle procedure investigative e penali avviate a carico del figlio - si legge nella richiesta di ordinanza cautelare redatta dalla Procura - , contattava subito il Dr. Claudio Moscardelli, il quale a sua volta dopo aver pronunciato qualche esternazione di disappunto e preoccupazione. ...ma solo loro due?... roba da matti... si attiva immediatamente per garantire ai due ragazzi la dovuta assistenza legale».

Nel colloquio intercettato Moscardelli pare pietrificato, la Rosato racconta, e il suo intercalare è semplicemente «e», ripetuto per otto volte. La Rosato è convinta di una cosa, dice: «non è vero che è la politica cioé è un attacco politico».

Ma l'elenco dei favori è lungo. C'è un consigliere comunale di Pontinia che sollecita l'intervento di Moscardelli che a sua volta tampina Rainone. Il consigliere non solo ha partecipato al concorso da 70 posti, ma è stato nel frattempo anche assunto a chiamata diretta per un incarico temporaneo e, chiosano gli inquirenti sta espletando «il suo incarico lavorativo presso la segreteria del direttore amministrativo facente funzioni, dott. Rainone Claudio». Poi c'è un dirigente medico di chirurgia che dentro al Pd coordina un tavolo di approfondimento sul covd 19 e nel frattempo chiede a Moscardelli per trasformare la sua assunzione a tempo in un incarico a tempo indeterminato. E' agli atti il messaggio di Moscardelli a Rainone in cui chiede informazioni. E, guarda caso, un mese dopo Rainone firma la stabilizzazione.

Ma ci sono anche una infermiera che il trasferimento da Roma a Latina e una tecnica che partecipa alla procedura selettiva interna finalizzata alla stabilizzazione, per lei Moscardelli pressa Rainone: «Vorrei farla stare tranquilla», scrive. Non solo, si interessa anche su chi ci sia in commissione. E chiosano gli inquirenti, uno dei componenti «è il padre di due ragazzi segnalati quali beneficiari dei quiz del concorso pubblico per 70 posti di assistente amministrativo». Solo la revoca da parte della Asl della procedura li ha forse salvati, insieme a tanti altri concorrenti, da guai più seri.

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