L'ultimo saluto all'ex sindaco poi lo choc: i ladri razziano l'abitazione durante le esequie

L'ultimo saluto all'ex sindaco poi lo choc: i ladri razziano l'abitazione durante le esequie
di Claudia Paoletti
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Sabato 3 Luglio 2021, 09:54

What a wonderful world suonata accompagnata dal sassofono, ha accolto il feretro dell'ex sindaco Mauro Carturan davanti alla chiesa di San Francesco D'Assisi insieme ai tanti concittadini, al comitato di borgo Flora che gli ha reso omaggio con uno striscione, ai rappresentanti delle istituzioni, delle associazioni, delle scuole, della politica locale e provinciale di oggi e di ieri, ai parroci di Cisterna, tra cui anche Don Giancarlo Masci che ha condiviso il suo percorso con Carturan per 27 anni. La moglie Patrizia, i figli Maria Renè e Carlos, il fratello Carlos, i parenti tutti. Sulla bara ai piedi dell'altare la fascia si sindaco che Carturan ha conquistato per tre volte. «L'abbraccio con il quale abbiamo accolto Mauro è l'omelia più bella ha detto Don Patrizio Di Pinto è il Signore che ci consola dalla morte improvvisa perché chi crede in lui vivrà in eterno. Mauro diceva sempre Io non ho padrini, né padroni, anche davanti ai suoi errori era un uomo libero. Ci sono tanti politici improvvisati, lui ci credeva davvero, ha saputo fare il bene per la polis, qualche volta ci riusciva bene, qualche volta male, era un burbero benefico ma te lo compravi con un sorriso, È stato sempre orgoglioso delle sue origini contadine, semplici, umili. Mauro non lo abbiamo perso, continua ad essere tra di noi, in ogni angolo della città c'è un po' di lui. Grazie Mauro per come ci hai servito, per come hai lavorato per la città».
Prima del congedo finale, il ricordo dell'ex presidente della Provincia, Armando Cusani, che ha condiviso con lui il suo mandato. «Io ero stato adottato da Mauro Carturan, un uomo di una intelligenza sopraffina, fuori dal comune, capace di interpretare autenticamente il ruolo del politico perché a politica è un'arte nobile e difficile. Mauro aveva un grande rispetto per le istituzioni e un grandissimo amore per il suo territorio. Un uomo coerente, speciale, un politico importante».
«Avete fatto bene - ha aggiunto - a mettere sulla bara la fascia di sindaco perché ancora gli appartiene, perché Mauro Carturan è ancora il sindaco di questa città, al di là delle beghe di palazzo, e resterà lui nel cuore dei cittadini il sindaco di Cisterna».
Infine la figlia Maria René: «Se potesse papà mi direbbe alzati e vai a ringraziare ha detto la figlia grazie a tutti voi che siete qua. Una volta mi disse, ma tu sei dell'84, lo sai che io e mamma ci stavamo innamorando? Sarà stato il destino. Grazie papà per tutto quello che ci hai insegnato. La cosa più bella che esiste al mondo è donare amore ci diceva e che non si finisce mai anche quando si striscia per terra. Fino alla fine ha fatto quello in cui credeva con determinazione».
«È terribile commenta l'ex presidente della Provincia Paride Martella Mauro era la politica vera. La verità era quello che faceva, tutto il resto è finzione». Dopo il sax e La cura di Battiato all'uscita del feretro, una breve sosta al palazzo della cultura, la sua ultima sede da primo cittadino prima di raggiungere il cimitero civico di Cisterna dove sarà tumulato. La giornata dell'ultimo saluto allo storico ex sindaco di Cisterna sembra chiudersi così, un caldo abbraccio della comunità. Invece il finale è stato molto diverso. Assurdo.
Quando la famiglia è rientrata a casa la scoperta. Nessuno avrebbe mai potuto immaginato che durante i funerali dell'ex sindaco Mauro Carturan qualcuno avrebbe approfittato di questo momento di grande dolore per svaligiargli la casa. Mentre l'intera famiglia e la città di Cisterna lo piangevano in chiesa, dei balordi hanno scardinato una finestra dell'abitazione dell'ex sindaco, a borgo Flora, e hanno rubato tutto l'oro e i soldi che hanno trovato. Indisturbati, hanno messo a soqquadro tutto, svuotato armadi e cassetti per appropriarsi dell'oro e dei contanti custoditi. Hanno staccato i quadri dalle pareti per cercare la cassaforte che però non era utilizzata.
Le porte delle stanze del piano superiore erano chiuse ma sono state divelte per poter accedere ovunque, in ogni angolo dell'abitazione, con rapidità e organizzazione. Prima di andare via i famigliari avevano pensato a lasciare qualcuno per custodire la casa ma nella concitazione del momento il pensiero è passato. La casa è stata quindi chiusa e lasciata incustodita, tutti hanno voluto accompagnare il feretro in chiesa.
Un divano è stato collocato a ridosso di una porta finestra per impedire l'accesso ma non è servito perché i balordi sono entrati dalla finestra. È stato un oltraggio compiuto in un momento di profonda sofferenza per la famiglia, è sconcertante. Sul posto sono intervenuti gli agenti del Commissariato di polizia di Cisterna per un primo sopralluogo e per l'avvio delle indagini..
Claudia Paoletti
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