L'imputato, assistito dal'avvocato Rocco Giancristofaro, non era in aula. I familiari della vittima,assistiti dagli avvocati Sonia Scioli e Francesco Nervegna, si sono costituti parte civile. Il giudice, con la condanna al risarcimento dei danni in sede civile, ha disposto una provvisionale a favore delle parti civili: mille euro a Tommaso D'Arcangelo, fratello della vittima, 6.333 euro alla moglie, Maria Teresa Di Sciullo, 4.500 euro ciascuno ai figli della vittima ovvero Donato, Fabio Andrea e Fabrizio.
I fatti risalgono al periodo compreso fra l'8 luglio e il 25 settembre del 2018. Secondo l'accusa Consorte quel giorno di luglio è il protagonista di una violenta aggressione ai danni dell'anziano, posta in essere al fine di procurargli lesioni personali. D'Arcangelo viene schiaffeggiato, colpito con calci e pugni e infine, recita sempre l'accusa, Consorte lo fa cadere a terra con una spinta causandogli così un grave trauma cranico che a sua volta dà origine ad una sequela fisiopatologica metatraumatica che culmina con la morte di D'Arcangelo per grave insufficienza respiratoria. Decesso che avviene all'ospedale di Chieti il 25 settembre. Con il sopraggiungere della morte l'iniziale accusa di lesioni personali aveva ceduto il passo all'omicidio omicidio preterintenzionale aggravato. La vicenda ha suscitato scalpore a Ortona dove, sia l'imputato che la vittima, sono abbastanza conosciuti. E dove nessuno avrebbe mai immaginato un epilogo tragico per quella che sembrava essere nata come una banale lite di vicinato.
© RIPRODUZIONE RISERVATA