Circeo, vendesi promontorio La Regione: «Lo compriamo»

Circeo, vendesi promontorio La Regione: «Lo compriamo»
di Giovanni Del Giaccio
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Giovedì 22 Aprile 2021, 09:32 - Ultimo aggiornamento: 09:39

LATINA «Patrimonio naturalistico immenso e posizione unica». Impossibile dar torto a chi ha scritto l'annuncio immobiliare. Si tratta, infatti, di un'ampia porzione del Parco Nazionale del Circeo che la società proprietaria ha deciso di mettere in vendita. È il caso di dire ha nuovamente deciso, visto che una decina d'anni fa ci aveva già provato, senza esito. Allora sarebbero serviti 2 milioni di euro, adesso con 300.000 si acquistano circa 200 ettari di bosco, non edificabile, ma nei quali è compreso anche il Picco di Circe. La meta degli amanti del trekking, quella che garantisce una vista mozzafiato sull'intero litorale pontino e oltre, con le isole di Ponza e Ventotene proprio di fronte. Un luogo incantato, tra mito, leggenda (quella di Ulisse e della Maga Circe) e un valore naturalistico inestimabile.
L'ANTEFATTO
Con il prezzo sceso rispetto all'annuncio del 2011, prima, e del 2013 poi, sarà la Regione Lazio ad aggiudicarsi l'affare. Forse proprio quello che i proprietari auspicavano. «Non capisco tutta questa preoccupazione - ha detto Carlo Gualandri, agente dell'omonima immobiliare di Roma che tratta la vendita - il terreno è già privato, ci sono vincoli ineliminabili, nessuno vuole speculare e finora chi ha mostrato interesse lo ha fatto per la possibilità di vendere il legname». La specie principale nell'area è il Leccio (64,5% della produzione legnosa),poi Orniello (16,7 %), Fillirea (7,9 %), Corbezzolo (6,8 %), Erica (3 %) e piante sparse di Alaterno, Roverella e Sughera. Va detto che l'annuncio è chiaro: «La proprietà non ha sbocco al mare ed il terreno non è edificabile». Anche per questo la proposta era rivolta, prima dell'interesse della Regione «alle ditte o industrie che si occupano del taglio e della rivendita della legna, poiché circa 110 ettari sono occupati da bosco produttivo». Sul resto insistono resti di antiche ville romane e habitat naturalistici senza eguali.
IL RISCHIO
Tutto giusto, per carità, ma se finora chiunque può raggiungere attraverso un sentiero unico nel suo genere il Picco, domani un possibile acquirente potrebbe vietarne l'accesso. Pericolo scampato, perché dopo una mozione dei consiglieri regionali del Lazio, eletti in provincia di Latina, Enrico Forte (Pd) e Gaia Pernarella (5stelle), la giunta ha deciso di intervenire e acquistare l'area.
LA PREOCCUPAZIONE
Nella mozione veniva fatto notare come fosse «assolutamente necessario garantire e mantenere l'uso pubblico dell'intera area oggetto della vendita», impegnando la Regione «a intervenire direttamente anche con propri fondi». Detto e fatto, proprio nella Giornata mondiale della Terra che si celebrava ieri. «Stiamo dando mandato alla direzione demanio e patrimonio per l'acquisto, da parte della Regione Lazio, di una parte del promontorio del Circeo messa recentemente in vendita tramite un'agenzia immobiliare. Un'area di una tale valenza ambientale, storica ed archeologica va preservata» - hanno detto il vice presidente della Regione, Daniele Leodori, e l'assessora alla transizione ecologica Roberta Lombardi. «Nei prossimi giorni procederemo con l'opzione di acquisto secondo le procedure previste dalla legge affinché questo pezzo del nostro territorio, dal valore inestimabile, diventi patrimonio di tutti». Condiviso lo spirito della mozione, dunque, che suggeriva fra l'altro, di affidare la gestione al Parco Nazionale del Circeo. «Sappiamo che c'è anche l'interesse di un privato - dice il sindaco di San Felice, Giuseppe Schiboni - i vincoli lì sono chiari e non modificabili, avevamo anche una nostra proposta per prendere l'area e spostarvi degli usi civici, c'era anche un discorso avviato con la Regione, ma se oggi la acquista siamo tutti più tranquilli».
Giovanni Del Giaccio
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