Gli sversamenti illegali di rifiuti scoperti dalla Dda

Gli sversamenti illegali di rifiuti scoperti dalla Dda
2 Minuti di Lettura
Mercoledì 25 Agosto 2021, 05:01
IL RETROSCENA
È partita proprio dalla Sep di Pontinia una delle più importanti inchieste della Direzione distrettuale antimafia di Roma in materia di inquinamento ambientale. Smokin' Fields', questo il nome dell'indagine che a giugno 2019 ha portato al sequestro di tre aziende, tra cui il sito di compostaggio Sep, terreni e automezzi, oltre a un milione di euro aveva portato alla luce una intensa attività di sversamenti illeciti e trattamento illegale dei rifiuti, reati dei quali sono chiamati a rispondere 18 imputati che il 19 gennaio prossimo compariranno davanti al Tribunale di Latina per la prima udienza del processo a loro carico. Tra loro figurano Vittorio Ugolini, imprenditore del settore dei rifiuti, e il figlio Alessio, al timone della Sep, l'ex dirigente regionale Luca Fegatelli, consulente di Ugolini, e Sergio Mastroianni, titolare del laboratorio Osi di Isola del Liri, che analizzava il compost. Devono rispondere a vario titolo, di concorso in traffico illecito di rifiuti, falso ideologico in atto pubblico nella predisposizione di certificati di analisi, abbandono di rifiuti e discarica abusiva, e infine l'intralcio all'attività di vigilanza e controllo ambientale. L'inchiesta era partita dalle denunce dei Comitati contro la Sep di Pontinia e ha consentito di accertare che i rifiuti sarebbero stati etichettati come compost di qualità quando invece non lo erano e avrebbero dovuto quindi essere smaltiti in discariche ad hoc. Quel compost inquinato veniva invece sparso su terreni agricoli ubicati a Pontinia, Cori, Maenza e Sabaudia. Grazie all'utilizzo di alcune telecamere posizionate all'interno degli impianti è stata in effetti rilevata una attività di inquinamento che consisteva nel sotterrare in terreni per larga parte agricoli rifiuti speciali. Secondo gli investigatori ci sarebbero stati sversamenti anomali su undici terreni privati oltre a quelli non conformi all'interno della discarica Adrastea gestita dagli Ugolini e non autorizzata a ricevere quel tipo di rifiuto. I numeri sono impressionanti: dal 1 gennaio 2014 al 5 ottobre 2018 le tonnellate di rifiuti sversate sarebbero state oltre 57 milioni. Il gip di Roma nell'ordinanza ha parlato di «danni irrimediabili e devastanti per l'ambiente e la salute pubblica», considerando che gli appezzamenti di terreno dove era stato interrato «sono poi destinati alla coltivazione. I terzi proprietari anziché pagare, come sarebbe logico, il compost destinato a fertilizzare i loro terreni agricoli scriveva ancora il magistrato - sono invece remunerati dalla Sep per consentire il deposito e l'interramento di tali rifiuti». Nel processo che si aprirà a gennaio non saranno presenti le quattro società coinvolte e sottoposte a sequestro, ossia Sep e Sogerit di Pontinia, Demetra e Adrastea di Roma nei confronti delle quali il giudice per le indagini preliminari di Roma ha stabilito il non luogo a procedere. Ci saranno invece i Comuni dell'area interessata dall'inquinamento che si sono costituiti parte civile per i danni subìti, compresa l'amministrazione di Pontinia.
Elena Ganelli
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA