Fuoco e paura sui Lepini, ora è caccia ai piromani

Fuoco e paura sui Lepini, ora è caccia ai piromani
di Stefania Belmonte
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Mercoledì 18 Agosto 2021, 11:35

Una nottata e una intera giornata di fuoco, con un caldo infernale, che difficilmente sarà possibile dimenticare dagli abitanti di Priverno e di Roccasecca dei Volsci che, inermi, hanno soltanto potuto assistere alla devastazione di ettari di bosco e di macchia mediterranea sul Monte Curio. Sgomento e anche tanta paura sia per i residenti della località La Fornace dove le case sono state messe in sicurezza dai vigili del fuoco nel minore tempo possibile, perché le fiamme minacciavano alcune abitazioni vicino l'uscita delle superstrada mare per Priverno, ed anche per un gruppo scout di circa trenta ragazzi di Terracina, i quali stavano campeggiando proprio sul monte quando hanno visto spuntare le fiamme.
Immediatamente i vigili del fuoco si sono messi in contatto con i capi scout e hanno fatto in modo di mettere tutti i partecipanti al campo estivo in sicurezza: è successo intorno all'ora di pranzo di ieri. Un volontario del Npc di Priverno è in osservazione al pronto soccorso, si è sentito male durante le operazioni. Sulle cause dell'incendio, che sarebbe di natura quasi certamente dolosa, si indaga. Ignoti avrebbero appiccato le fiamme per poi fuggire: questa l'ipotesi più accreditata dopo che un testimone avrebbe visto un uomo scappare via a bordo di un suv, intorno alle 20:45 dell'altra sera, poco prima dell'espansione del rogo. Le forze dell'ordine sono ora al lavoro per cercare di ricostruire l'identikit dell'uomo e risalire alla sua identità: purtroppo si tratta di indagini molto complesse che non sempre vanno a buon fine, ma ci sarebbero elementi utili in questo caso per un esito positivo. Altre squadre poi sono dovute intervenire a Prossedi e a San Martino a Priverno per altri incendi. L'emergenza incendi in provincia sta prendendo una brutta piega: sempre di più, sempre più violenti e sempre di note, quando le operazioni di spegnimento diventano più difficili.
Il direttore del parco regionale dei Monti Aurunci, Giorgio De Marchis, chiede più controlli. «Ciò che sta accadendo è inaccettabile - ha dichiarato - Come parco abbiamo elaborato un piano quinquennale di prevenzione antincendio. Purtroppo però vediamo che non basta: davanti ad un attacchi criminali così violenti come quelli che si stanno ripetendo in questi giorni, serve un passo in più. Noi diamo la nostra massima disponibilità a collaborare con le forze dell'ordine on fatto di controlli. Siamo davanti a un attacco alla natura e alle aree protette che vedono diversi interessi dietro, soprattutto di chi vorrebbe tornare al periodo pre-97, quando l'ambiente non era tutelato». Sulla provinciale tra Lenola e Campodimele nei giorni scorsi è stato trovato un innesco, mentre ci sarebbero buone ragioni per far credere a Comune e a Parco che il disastro nell'area naturale protetta di Spigno Saturnia possa essere legato alla caccia del cinghiale. Da Fondi il sindaco Beniamino Maschietto ha ringraziato vigili del fuoco, protezione civile e tutte le forze dell'ordine per l'impegno sul fronte incendi e ha lanciato l'idea di acquistare un sistema di videosorveglianza di ultima generazione per il monitoraggio delle colline. Dagli accertamenti effettuati è infatti stato possibile - ha spiegato - individuare delle zone sensibili nelle quali gli incendi si ripetono periodicamente. I fondi sono disponibili ma, affinché il piano sia effettivamente efficace, il progetto prevede un'attenta opera di pianificazione. Si è già tenuto il primo di una serie di incontri con tutte le forze dell'ordine deputate al controllo in materia di reati ambientali; gli uffici, inoltre, lavorano periodicamente all'aggiornamento e alla mappatura delle aree percorse dal fuoco.
Stefania Belmonte
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