Le ferite a gamba e gluteo del cugino profonde come quella della vittima

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Lunedì 22 Febbraio 2021, 05:00
LE INDAGINI
E' profonda e inferta da un coltello di dimensioni sostanzialmente simili a quello che ha reciso mortalmente l'arteria femorale del 17enne Romeo Bondanese la ferita che ha interessato il gluteo e parte rilevante della coscia del cugino Osvaldo V., ricoverato presso l'ospedale Dono Svizzero di Formia. Una ferita che ha richiesto ben 40 punti di sutura e che obbligherà l'ex studente dell'Istituto Alberghiero Celletti di Formia ad una lenta e faticosa riabilitazione dell'arto. L'ha accertato il medico legale Vincenzo Grassi, incaricato dalla Procura presso il Tribunale dei Minorenni di Roma, che già aveva eseguito il giorno prima l'autopsia sulla salma di Romeo presso l'Istituto di Medicina Legale del Gemelli, e che ieri mattina si è recato presso l'ospedale formiano, accompagnato dai periti di parte Di Masi (per la famiglia Bondanese) e Lepore (per i familiari di Camillo, il 16enne di Casapulla attualmente agli arresti domiciliari con l'accusa di omicidio preterintenzionale e lesioni gravi). Successivamente i periti si sono spostati a Casapulla per verificare la ferita alla mano del 16enne accoltellatore casertano. Ovvio riserbo sugli accertamenti del perito. Ma gli avvocati Vincenzo Macari (che rappresenta la famiglia di Osvaldo) e Matteo Moriggi (in rappresentanza di Francesco Bondanese, il fratello di Romeo) ritengono che, alla luce dei risultati dell'autopsia e degli accertamenti di ieri al Dono Svizzero, si aggravano le responsabilità dell'accoltellatore, che ha conficcato la lama, non inferiore a 8-10 centimetri, nel corpo dei due cugini. Intanto si attende l'esito delle analisi che la Scientifica sta effettuando sul coltello ritrovato sabato nelle acque della darsena. Dovrà essere accertato se si tratti dell'arma del delitto. «Le indagini proseguono ha affermato il questore Michele Spina, presente ieri ai funerali sicuramente giustizia sarà fatta. Noi comunque intensificheremo i controlli perché questi episodi non accadano più». «E' il momento delle responsabilità», ha aggiunto il prefetto Maurizio Falco.
S.Gio.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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