Imprese e burocrazia, il bando da 10 milioni al palo dopo tre anni

Imprese e burocrazia, il bando da 10 milioni al palo dopo tre anni
di Pierfederico Pernarella
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Lunedì 9 Maggio 2022, 08:30 - Ultimo aggiornamento: 10 Maggio, 07:31

E sono ormai tre anni. Tutti a scandalizzarsi per le presunte lungaggini che avrebbero fatto scappare la Catalent, ma il vero capolavoro di burocrazia troppo lunga, questo sì all'evidenza dei fatti, è un altro, anche se il caso è caduto ormai nel dimenticatoio. Si tratta del bando per il rilancio dell'area di crisi industriale complessa di Frosinone, procedura gestita da Invitalia per conto del Ministero dello Sviluppo economico e della Regione Lazio. Ebbene a tre anni dalla presentazione delle domande, le risorse, 10 milioni di euro, non sono state ancora assegnate.

RAFFICA DI ESCLUSI

L'ultima graduatoria è stata pubblicata lo scorso aprile e conferma, qualora non si fosse già capito, il mezzo flop del bando.

Gli aiuti pubblici agli investimenti, infatti, servivano principalmente a sostenere il reinserimento lavorativo, magari di quelle centinaia di disoccupati che da oltre dieci anni sono appesi ai sussidi tra una mobilità e l'altra. Come è andata a finire? I progetti d'investimento con il punteggio più alto che prevedevano il maggior numero di nuovi occupati non sono stati ammessi, per rinuncia degli stessi o perché non conformi ai criteri del bando, evidentemente non chiaro. Su tredici progetti presentati, sette sono stati esclusi. Niente da fare per il progetto presentato dalla Fiuggi Palace srl, la società proprietaria del Grand Hotel Palazzo della Fonte nel centro termale ciociaro che prevedeva 65 nuovi occupati. Stessa sorte in precedenza per il progetto il progetto della Pacaro srl (previsti 21 occupati), l'azienda che sta realizzando il polo logistico del freddo più grande del Centrosud presso lo stabilimento Froneri di Ferentino. Non ammesse nemmeno le altre proposte con il maggiore punteggio: quella della Mecal di Ceccano che si occupa di meccanica aeronautica (20 occupati) e l'altra della Silvia Splendid Hotel srl (12 occupati) proprietaria dell'omonimo hotel di Fiuggi.

LA RIPARTIZIONE DEI FONDI


Tra un'esclusione e l'altra si è andati avanti per scorrimento della graduatoria e in base all'ultima, pubblicata nei giorni scorsi, la proposta che risulta prima è quella della Pompeo Turistica srl società collegata alle Terme di Pompeo di Ferentino. Il progetto della Pompeo Turistica prevede circa 4,3 milioni di euro di investimento, una richiesta di contributi pari a 3,2 milioni e 12 nuovi occupati. A seguire c'è la proposta della società agricola Rem Energia srl che si occupa della fabbricazione di prodotti chimici agricoli: l'investimento totale è di 12,4 milioni di euro, 9 i milioni di contributi richiesti e 11 nuovi occupati.
Ma le risorse spettanti a quest'ultima dipendono dall'esito del ricorso pendente presentato dalla società Terme Pompeo srl contro l'esclusione dalla graduatoria. Se la Terme Pompeo srl dovesse essere riammessa avrebbe diritto a circa 2 milioni di euro di contributi, altri circa 3,2 milioni andrebbero alla Pompeo Turistica e il restante dei 10 milioni di euro stanziati andrebbe alla società agricola Rem Energia srl. Ma dopo tre anni, come si è capito, niente può essere dato per sicuro.
 

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