Botte alla compagna ad Alatri, rinviato a giudizio

Botte alla compagna ad Alatri, rinviato a giudizio
di Marina Mingarelli
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Domenica 19 Giugno 2022, 10:38

Picchia la convivente ed aggredisce gli agenti di polizia giudiziaria intervenuti per sedare una violenta lite. Operaio di trent'anni residente ad Alatri finisce sotto processo con decreto di giudizio immediato. L'udienza si terrà il prossimo ottobre. I fatti risalgono ad alcuni mesi fa quando la donna a seguito di una violenta discussione nella quale il compagno aveva alzato anche le mani aveva chiesto l'intervento delle forze dell'ordine. Non era la prima volta purtroppo che i due litigavano in maniera animata.
L'operaio avrebbe preteso dalla compagna la più completa sottomissione. E quando la donna si ribellava a quel suo modo di fare erano botte a non finire.


Tornando al giorno dell'aggressione, alla vista degli agenti l'uomo invece di calmarsi li aveva cominciati a spintonare ed a colpirli ripetutamente agli arti inferiori. A questo da aggiungere che successivamente li aveva anche minacciati dicendo loro che si sarebbero rivisti in un altro momento: non appena li avesse incontrati per strada senza divisa. Tutto quel livore nei confronti dei poliziotti era stato scaturito dal fatto che erano intervenuti per mettere fine a quella lite che stava degenerando. A seguito di quell'increscioso episodio l'operaio è finito sotto inchiesta per maltrattamenti e resistenza a pubblico ufficiale, un reato, quest'ultimo per il quale è prevista una pena da sei mesi a cinque anni di carcere. E proprio a conclusione delle indagini il giudice ha deciso di trascinare l'uomo alla sbarra con decreto di giudizio immediato. L'operaio che sarà difeso dall'avvocato Luca Solli ha sempre respinto tutte le accuse sostenendo di non aver maltrattato la compagna e che quel giorno c'era stata tra loro soltanto una discussione molto animata ma niente di più. Tale dichiarazione però sarebbe stata smentita dagli agenti di polizia giudiziaria che erano stati allertati dalla donna proprio perché il convivente si era trasformato in una furia scatenata. L'uomo ha respinto l'accusa di resistenza a pubblico ufficiale in quanto a suo dire non avrebbe detto nulla di offensivo agli uomini in divisa che invece lo accusano di averli spintonati e minacciati. Spetterà adesso all'avvocato difensore Luca Solli smontare tutto il castello accusatorio nei confronti del suo assistito.
Marina Mingarelli
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