Forzan, il factotum che ha pianificato e organizzato l'accordo

Forzan, il factotum che ha pianificato e organizzato l'accordo
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Giovedì 15 Luglio 2021, 05:01
IL LEGHISTA
Emanuele Forzan rappresenta per gli investigatori una figura chiave nei rapporti tra l'europarlamentare Matteo Adinolfi e il gruppo di Campo Boario. Lo stretto collaboratore di Raffaele Del Prete scrive il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Roma Bernadette Nicotra ha gestito la segreteria elettorale, ha organizzato e pianificato le modalità dell'accordo corruttivo tenendo i rapporti con Agostino Riccardo e per lui come per Del Prete c'è il pericolo concreto e attuale di reiterazione del reato. Il 43enne, finito ai domiciliari martedì insieme a Del Prete, ha fatto carriera all'interno della Lega in terra pontina. A maggio dello scorso anno la nomina a commissario del partito nel comune di Sezze e dal dicembre 2018 attraverso contratti a tempo determinato più volte rinnovati lavora alla Regione Lazio all'interno del gruppo consiliare della Lega-Salvini premier. Secondo il magistrato che ha firmato l'ordinanza cautelare agli arresti domiciliari per Emanuele Forzan le imminenti elezioni locali si trasformeranno in un'occasione prossima per reiterare l'accordo corruttivo di scambio di voti, per promuovere il candidato prescelto avvalendosi della forza di intimidazione del clan Di Silvio o comunque di uno dei clan egemoni del territorio pontino. Ad aprile 2016 è proprio Del Prete, dopo insistenti richieste di Agostino Riccardo, a indirizzarlo da Forzan fornendogli il numero di telefono, poi il primo incontro tra l'esponente del clan Di Silvio e il collaboratore dell'imprenditore nella zona di Campo Boario preso la sede di Noi con Salvini'. Stavamo iniziando a prendere l'appalto della lista totalmente sponsorizzata da Del Prete che portava come candidato Matteo Adinolfi ha raccontato Agostino Riccardo e l'appalto consisteva nell'affissione dei manifesti nel Comune di Latina e mi venne detto che Raffaele aveva informato Forzan dell'appalto affidatoci. Poi altri incontri e contatti telefonici dell'indagato con Riccardo per garantire l'accordo stretto tra quest'ultimo e Del Prete per assicurare il bacino di voti messo a disposizione provvedendo a corrispondere allo stesso i soldi consegnati dall'imprenditore e pagare alcune tranche di denaro. Secondo il gip Del Prete con il contributo di Forzan ha accettato la promessa di procurare voti offerti da Riccardo quale affiliato al clan di Armando Di Silvio per le elezioni comunali dell'anno 2016, voti che sarebbero stati assicurati grazie alla forza di intimidazione promanante dalla consorteria mafiosa in grado di imporre il voto indicato dal clan nel territorio di insistenza. Nei suoi confronti, sempre secondo il giudice, esistono specifiche e inderogabili esigenze cautelari attinenti alle indagini e all'acquisizione delle fonti di prova, alcune delle quali ancora da raccogliere, circostanza che giustifica la misura degli arresti domiciliari. Quando al suo incarico in Regione per conto della Lega è stata annunciata la sospensione
E. Gan.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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