«Omicidio Moro, gravi indizi contro Pieczenik»

«Omicidio Moro, gravi indizi contro Pieczenik»
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Giovedì 13 Novembre 2014, 06:06
L'ACCUSA
ROMA Steve Pieczenik, ex funzionario del Dipartimento di Stato Usa e “superconsulente” del governo italiano ai tempi del sequestro del presidente della Dc, avrebbe avuto un ruolo nell'omicidio Moro. Lo sostiene il Procuratore generale di Roma Luigi Ciampoli che, alla luce di «gravi indizi» chiede alla procura di procedere. Le presunte responsabilità di Pieczenik sono state evidenziate dal Pg nella richiesta di archiviazione, inviata al gip di Roma, dell'inchiesta sulle rivelazioni dell'ex ispettore Enrico Rossi. Il poliziotto, oramai in pensione, aveva ipotizzato la presenza di agenti dei servizi segreti, a bordo di una moto Honda, in via Fani, quando Moro fu rapito dalle Brigate Rosse. La richiesta - un documento di cento pagine - è stata trasmessa al procuratore della Repubblica «perché proceda nei confronti di Steve Pieczenik in ordine al reato di concorso nell'omicidio di Aldo Moro, commesso in Roma il 9 maggio 1978».
RUOLO CENTRALE
La figura dell'esperto Usa, consulente dell'allora ministro dell'Interno Francesco Cossiga nel comitato di crisi istituto il 16 marzo 1978, giorno del rapimento di Moro e dell'uccisione degli uomini della scorta, è da molto tempo, e da molti, considerata «centrale» nella vicenda del sequestro e dell'omicidio del presidente della Dc. La procura generale di Roma sottolinea che «sono emersi indizi gravi circa un suo concorso nell'omicidio». L'ipotesi è che Pieczenik abbia avuto un ruolo di «istigatore» che avrebbe reso l'omicidio «lo sbocco necessario e ineludibile dell'operazione militare attuata in via Fani, il 16 marzo 1978, ovvero, comunque, di rafforzamento del proposito criminoso, se già maturato dalle stesse Br».
«Abbiamo trovato del materiale interessante nell'analisi della intervista all'esperto americano realizzata da Minoli anni fa. Abbiamo visionato l'intero girato grezzo della intervista», ha spiegato poi Ciampoli davanti alla Commissione Moro. Noi «Abbiamo registrato un'autoreferenzialità quasi schizofrenica da parte di questo soggetto, che rivendica in maniera diretta di aver determinato l'uccisione di Aldo Moro. La strategia era quella di mettere alle strette le Br che avrebbero ucciso il Presidente quando si erano ormai piegate all'esigenza di liberarlo. Un omicidio indotto», quindi.
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