Obama sceglie il vertice del Pentagono verso la nomina del tecnocrate Carter

Obama sceglie il vertice del Pentagono verso la nomina del tecnocrate Carter
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Mercoledì 3 Dicembre 2014, 07:50
LA SUCCESSIONE
NEW YORK Cercava un nome che non avrebbe causato resistenze da parte dei repubblicani e che sarebbe stato confermato velocemente: da qui verrebbe la decisione di Barack Obama di nominare Ashton Carter alla guida del Pentagono. Ex funzionario della Difesa, esperto di armi e rispettato sia dai politici che dalle truppe, 60 anni, dovrebbe prendere il posto dell'uscente Chuck Hagel, che ha annunciato le sue dimissioni dopo che i disaccordi con l'Amministrazione si erano accentuati. Carter ha una laurea in fisica a Yale e un dottorato, anch'esso in fisica, alla Oxford University, ha insegnato “International Affairs” a Harvard. “Tecnocrate" con una lunga carriera al Pentagono, Carter non sarebbe stata la prima scelta di Obama. In cima alla lista il presidente aveva Michele Flournoy e Jack Reed. La Flournoy sarebbe stata il primo segretario della Difesa di sesso femminile. Jack Reed, senatore del Rhode Islands, avrebbe portato sia la sua esperienza di veterano sia la sua astuzia di politico. Ma l'una e l'altro hanno chiesto di non essere considerati. Due sono le ipotesi che circolano nella stampa: da un canto che nessuno dei due se la sentiva di sottoporsi a una procedura di conferma al Senato che poteva rivelarsi ostile, dall'altro che non volessero una posizione estenuante negli ultimi due anni della presidenza, quando Obama è un'anatra zoppa che deve fronteggiare un Congresso oramai interamente in mani repubblicane. E poi, nessuno può negare che il prossimo capo del Pentagono ha davanti a sé compiti difficili: la crisi in Siria e la crescita del califfato, il nuovo gelo con la Russia sulla questione ucraina, l'impossibilità di trovare un accordo con il Congresso sulla chiusura di Guantanamo dove sono ancora detenuti - in un imbarazzante limbo legale - alcuni prigionieri dall'epoca Bush.
IL VANTAGGIO
Ashton Carter sarà poco noto al grande pubblico, ma porta a Obama un vantaggio importante: è già stato approvato dal Senato nel 2011, nella posizione di vicesegretario, posizione che ha ricoperto per due anni. La sua nomina dovrebbe quindi navigare tranquilla davanti alla Commissione Forze Armate, e togliere al presidente uno dei grattacapi di questi tempi: l'altro rimane quello di trovare un sostituto per il segretario della Giustizia, Eric Holder, dimessosi già da un mese. Ogni nome che Obama ammira, è osteggiato dal Senato.
Anna Guaita
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