In Vaticano si indaga sul falso Osservatore Romano

In Vaticano si indaga sul falso Osservatore Romano
di Franca Giansoldati
3 Minuti di Lettura
Sabato 11 Febbraio 2017, 00:05
CITTÀ DEL VATICANO - Fare buon viso a cattivo gioco. Anche se la gendarmeria vaticana ha avviato le indagini per fare luce sulla vicenda del falso Osservatore Romano, spedito anonimamente via email all’indirizzo privato di cardinali e vescovi di curia. Sono molte le domande alle quali il comandante Domenico Giani vuole dare una risposta per capire da dove si muovono gli attacchi contro Francesco.

Chi ha confezionato il fake, da dove è partito, perché questo ennesimo episodio odioso nei confronti del pontefice e della sua riforma sul matrimonio? Una settimana fa, quando diversi quartieri di Roma furono tappezzati dai manifesti anti-Bergoglio, dal Vaticano partì la richiesta alla polizia italiana a collaborare per la raccolta di elementi utili. Dalle analisi delle immagini delle telecamere situate nei pressi delle affissioni abusive, si potrebbe sicuramente arrivare agli esecutori dell’attacchinaggio, ad una targa, alla vettura usata. Peccato che in Vaticano al momento non siano ancora arrivate risposte, nonostante sia già trascorsa una settimana.

Intanto il Papa continua ad essere bersagliato della satira più feroce, dal sarcasmo, dal dileggio graffiante teso a mettere in ridicolo la sua linea di azione, i suoi collaboratori, il magistero. Una brutta pagina. Stavolta l’Osservatore contraffatto – dal titolo sberleffo «Ha risposto!», un chiaro riferimento ai «dubia», ovvero gli interrogativi sottoposti al Papa in materia di pastorale familiare (dopo la pubblicazione del documento Amoris Laetitia)da parte di quattro porporati ultraconservatori. Il clima pesante che si è creato non sta togliendo la serenità al Papa, almeno stando alla versione filtrata da uno dei suoi più stretti collaboratori, monsignor Becciu, Sostituto alla Segreteria di Stato. «Giorni addietro, mi ha detto che quando ha visto i manifesti contro di lui ci ha riso su, gli è piaciuto il romanesco».

Per sdrammatizzare ulteriormente, Becciu ha ricordato che nella Chiesa c’è sempre stata «gente intenta a remare contro, sin dai tempi di Gesù, non è una novità». Ancora più pacata l’analisi del direttore dell’Osservatore Romano, Gian Maria Vian. «Mi pare confezionato da falsari alle prime armi. E’ pieno di particolari buffi. In ogni caso mi verrebbe da ringraziarli per l’enorme pubblicità gratuita indiretta che ci è stata fatta». Alcuni aspetti del giornale tarocco non sono sfuggiti all’occhio del direttore. Per esempio i caratteri utilizzati, l’impaginazione grafica, la forma latina in alcune parti. 

LATINO
«La nostra grafica è decisamente più elegante. Insomma, a me pare una pasquinata. Il latino che compare è quello filosofico medievale, mentre il latino curiale è diverso, un’altra cosa». L’idea che sta prendendo quota è che dietro questi attacchi concentrici «ci siano ambienti laici esterni al Vaticano». Una cosa sembra certa, che le bordate anti Francesco si sono ispirate all’area di protesta alimentata dai quattro cardinali dei «dubia». Ambienti conservatori e retrò. Anche se il Papa finora non ha dato ai 4 cardinali alcuna risposta diretta, ha indirizzato documenti illustrativi all’episcopato argentino e ai vescovi maltesi. Nessuna eresia.

Infine sull’Osservatore sono stati ospitati articoli a difesa della riforma matrimoniale di Bergoglio. Cardinali, teologi, vescovi di varia estrazione e persino Rocco Buttiglione in qualità di filosofo amico di Papa Wojtyla e sostenitore della facoltà di studi sulla famiglia al Laterano. Nonostante queste iniziative la protesta magmatica, sotterranea, carsica non accenna a diminuire. E il Papa? Predica contro il diavolo al quale attribuisce il potere nefasto di aumentare le divisioni e le rotture.
© RIPRODUZIONE RISERVATA