Umbria oggi al voto, governo alla prova
in una terra che sta cambiando pelle

Umbria al voto, governo alla prova in una terra che sta cambiando pelle
di Mario Ajello
4 Minuti di Lettura
Domenica 27 Ottobre 2019, 00:34 - Ultimo aggiornamento: 12:49

dal nostro inviato
PERUGIA La Lega usa l’Umbria per la spallata al governo. E per Salvini il voto di oggi, se andrà bene per lui che ci ha puntato tanto piazzandosi ovunque in queste contrade e violando ieri il silenzio elettorale, vale anche come riscatto personale rispetto al cosiddetto “colpo di sole” del Papeete con cui si è fatto disarcionare dal governo nazionale. Per il centrosinistra con l’innesto grillino (il candidato è l’imprenditore Vincenzo Bianconi, mentre gli altri corrono con la senatrice Donatella Tesei) questo test regionale serve a vedere se il patto rosso-giallo è esportabile da Roma e sui territori italiani oppure no. Conte, Zingaretti e Franceschini sono sparati: «L’accordo Pd-M5S avrà un grande futuro». 

I CANDIDATI E COME FUNZIONA IL SISTEMA
Elezioni regionali in Umbria, si vota il 27 ottobre 2019 per il rinnovo del Consiglio regionale: i candidati e come funziona il sistema




Ma se gli umbri - poco più di 700.000 votanti - lo bocciano? Dipende da quanto, nel caso, lo dovessero bocciare. Se la sconfitta sarà forte, i contraccolpi su Palazzo Chigi saranno notevoli. E si sentiranno assai sia nei rapporti tra Pd e M5S sia dentro il movimento stellato.

Per non dire di Renzi. S’è tenuto fuori dalla gara dell’Umbria e se ai grillo-dem dovesse andare male sarà una sua vittoria. Perché Italia Viva - convintamente assente dalla foto di Narni - non vuole affatto l’accordo politico, ma solo quello di necessità governativa, con gli stellati.

Nessuno tra i grillo-dem dice: «Vinciamo». Ma se dovesse accadere, il governo avrà il suo slancio e rilancio e la spallata salvinista dovrà trovare altre occasioni per cominciare. Anche se il capo della Lega non ha dubbi: «Ora liberiamo l’Umbria e subito dopo libereremo l’Italia». Insomma, al di là del risultato di stasera, si dovrà capire se l’esperimento della trasposizione a livello locale della maggioranza rosso-gialla avrà un futuro. «Questa in Umbria - dice Dario Franceschini - è la prima tappa di un percorso che deve durare nel tempo».

Sull’altro fronte, Giorgia Meloni sente aria di vittoria, e osserva: «Oltre che un voto importante per gli umbri, si tratta di un importante test per il governo nazionale. Credo che gli toccherà leccarsi le ferite». Ma la partita è anche nel centrodestra. Dove si fanno le previsioni peggiori per le sorti di Forza Italia, e si scommette sul sorpasso di Fratelli d’Italia che potrebbe arrivare a un risultato a due cifre.

E allora comincia la spallata o non comincia? La segreteria del Pd, come ha confermato Franceschini, ha già fatto capire che - in caso di crisi di governo - un cambio di premier in corsa non sarebbe proponibile, meglio andare al voto. E del resto dal Colle hanno già fatto trapelare che le maggioranze possibili con gli attuali numeri parlamentari eranosolo due: caduta ad agosto la prima maggioranza, quella giallo-verde, se cadesse anche quella giallo-rossa non ci sarebbero che le urne. Ma gli scenari possono variare in base agli eventi, dunque il primo passaggio da verificare sarà il risultato del voto in Umbria. C’è chi cercherà di limitare i danni - perdere ma non troppo - e chi, come Salvini, già festeggia. E si proietta, spallata dopo spallata, come leader non tanto del centrodestra ma della destracentro verso la conquista dell’Italia. Ma magari gli umbri sorprenderanno tutti e capovolgeranno gli umori della vigilia.

© RIPRODUZIONE RISERVATA