Terremoto, bloccati i 30 milioni degli sms solidali: 94 progetti, solo 8 realizzati

«Un sms per il terremoto», ma i 30 milioni sono ancora bloccati
di Ilaria Bosi e Italo Carmignani
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Mercoledì 4 Settembre 2019, 00:42 - Ultimo aggiornamento: 15:11

Una telefonata salva la vita, un sms doveva aiutare la speranza di ricostruire una casa, una chiesa, una vita. Perciò all’indomani della ferocia della terra che tremava, seminando disperazione e morte nelle regioni del Centro Italia, milioni di italiani opposero la forza di un messaggio volatile nei mezzi, ma concreto negli effetti. E ora, a tre anni dalle scosse di agosto e dopo le tante polemiche sull’utilizzo degli oltre 34 milioni e mezzo di euro raccolti con gli sms solidali da due euro, ci sono solo i progetti. Quanto hanno versato gli italiani con la speranza di vedere una pietra o un mattone sopra all’altro declinati nel nome della ricostruzione è ancora congelato. Come gran parte del dopo-sisma. Colpa della burocrazia e di lungaggini considerate ormai un male cronico non solo dai terremotati, ma anche da quanti avevano sottoscritto con fiducia quel piccolo quanto importante contributo. 

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I DATI 
A gestire la raccolta fondi è stata la protezione civile nazionale che, con decreto del capo dipartimento, ha anche istituito il Comitato dei garanti, sorto per supervisionare l’utilizzo dei fondi raccolti nelle tre diverse campagne avviate tra l’agosto 2016 e il febbraio del 2017. Complessivamente sono stati raccolti 34.537.834 euro, che sulla base delle indicazioni fornite dalle cabine di coordinamento regionali, d’intesa con i territori, sono stati ripartiti tra Marche, Umbria, Lazio e Abruzzo. I progetti accolti dal Comitato dei garanti sono stati 94, che nelle quattro regioni si moltiplicano a loro volta in una serie di interventi più piccoli che superano complessivamente quota 150: ebbene, appena 8 sono stati ultimati. 

GLI INTERVENTI 
Strade, scuole, luoghi di aggregazione. Ma anche elisuperfici, beni culturali e reti wi-fi. Riguardano diverse aree di intervento, e mirano soprattutto alla ripresa dei territori, i progetti accolti nelle quattro regioni. Alcuni, come i 3 milioni previsti per la grotta sudatoria di Acquasanta Terme, hanno fatto anche discutere, scatenando la reazione di quanti immaginavano che la raccolta fondi servisse per dare un aiuto rapido alle esigenze più immediate della popolazione. In quei mesi di trambusto e preoccupazione, anche l’allora sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi non ha nascosto il suo disappunto perché dei quasi cento progetti accolti, neanche uno è stato destinato alla cittadina simbolo di quel terremoto. 
LA NUOVA PALESTRA
Gli 83 progetti accolti nelle Marche si traducono in 107 interventi più piccoli, 8 dei quali (come la nuova palestra a Tolentino, il centro polivalente a Caldarola, la biblioteca della scuola a Belforte del Chienti e altri tra Colmurano, Fiastra, Muccia e Pieve Torina) già ultimati. Tra questi anche le verifiche agli impianti sciistici nei comuni del comprensorio dei Sibillini, considerati strategici per il rilancio di quelle aree. Nelle Marche è prevista anche la realizzazione di nuove elisuperfici, mentre altre già esistenti saranno adeguate e attrezzate anche al volo notturno: interventi pensati principalmente per finalità sanitarie e di protezione civile. Nella girandola dei numeri, dei 107 interventi programmati nelle Marche, 8 sono stati ultimati, per uno sono iniziati i lavori, mentre per altri 38 la struttura commissariale ha già girato degli anticipi ai soggetti attuatori, che sono così nelle condizioni di far partire gli interventi. Di altri 25 sono stati decretati i progetti, mentre per 11 – tra cui la discussa grotta sudatoria – non sono ancora stati presentati i progetti. 
CENTRI DI COMUNITÀ
Quattordici centri di comunità verranno invece realizzati in Valnerina con i fondi destinati all’Umbria, dove i soldi degli sms solidali verranno utilizzati anche per l’implementazione della rete informatica delle scuole e per il restauro di alcune opere d’arte salvate dalle macerie di alcune chiese. Per quanto riguarda lo stato di avanzamento degli interventi, soltanto per 3 centri di comunità su 14 si sta lavorando alla progettazione definitiva. Per altri 4 si sta predisponendo ancora la gara per la progettazione, mentre per gli altri 7 si devono ancora individuare e analizzare le soluzioni progettuali. 
LE SCUOLE
I quasi 5 milioni destinati alla regione Lazio serviranno alla ricostruzione delle scuole di Poggio Bustone (primaria e secondaria di primo grado), Collevecchio (secondaria di primo grado) e Rivodutri (infanzia), ma anche all’implementazione della rete wi-fi nel Reatino. Nel Lazio si sono levate le proteste più vivaci per la destinazione dei fondi, soprattutto per la realizzazione di una nuova scuola – quella di Collevecchio – fuori dal cratere sismico. Due centri di comunità, a Montereale e a Capitignano, verranno realizzato con i fondi destinati all’Abruzzo. Gli oltre 3.400mila euro serviranno anche per recuperare Palazzo Crescenzi, nel Comune di Montebello di Bertona, e per l’adeguamento del liceo scientifico aeronautico di Corropoli (Teramo). Tre anni per i progetti, un passo lento, ma costante. Ora serve farli partire. Perché il segnale della rinascita non rimanga solo un sms. 
 

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