Spin time Labs tra alloggi a pagamento, discoteca e ristorante: per gli abusivi quell’immobile è un business

Spin time Labs tra alloggi a pagamento, discoteca e ristorante: per gli abusivi quell’immobile è un business
di Marco Pasqua
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Lunedì 13 Maggio 2019, 00:14 - Ultimo aggiornamento: 14 Maggio, 22:03

ROMA - Il 12 ottobre 2013, per i cosiddetti antagonisti, è una giornata memorabile, che si chiuderà con un “bottino” ricco. Quel sabato, Action – che a Roma controlla la maggioranza delle principali occupazioni – decide di protestare contro la carenza di alloggi. Viene preso via Curtatone: qui si insediano 200 famiglie. Blitz a Cinecittà. E poi a Tor Sapienza, dove a finire nel mirino c’è persino una chiesa abbandonata. «Questa è la settimana di riappropriazione degli stabili abbandonati», tuonano, puntando il dito contro il sindaco, Ignazio Marino, colpevole di voler vendere il «patrimonio pubblico inutilizzato». 

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IL CAPO
Così, quel 12 ottobre, un gruppetto di antagonisti – ai quali si unirà, successivamente, Andrea Alzetta, ovvero Tarzan, capo indiscusso degli occupanti romani di professione, con alle spalle una condanna e un numero imprecisato di denunce – si presenta armato di martelli e frullini nel palazzo già sede Inpdap e, dal 2004, di proprietà della Investire Sgr. Dentro allo stabile – 8 piani complessivi e due interrati, per quasi 17 mila metri quadrati, valore di mercato 50 milioni di euro – ci sono due guardie giurate. La proprietà, pochi mesi prima, aveva fatto distruggere i bagni e reso inutilizzabile l’impianto elettrico, proprio per evitare quello che poi sarebbe successo. Neanche i vigilantes armati scoraggiano il blitz: viene forzato il cancello esterno, un agente viene invitato ad uscire fuori, mentre l’altro viene tenuto in ostaggio. «Tu resti qui con noi», gli ordinano. La proprietà, allertata, chiama la polizia. Ma quando arrivano le forze dell’ordine, davanti allo stabile ci sono già 200 potenziali inquilini abusivi, tra cui molte mamme e bambini.
 





La Investire Sgr, che gestisce il Fondo Immobili Pubblici, vede così naufragare la trattativa per la vendita del palazzo: l’obiettivo era quello di realizzarvi un hotel, che avrebbe dato lavoro a 150 famiglie. Quel 12 ottobre, così, si celebra il trionfo dell’illegalità mascherata da “emergenza abitativa”. Il numero di quanti approdano in via di Santa Croce in Gerusalemme, aumenta, anno dopo anno, fino ai 450 attuali, tra i quali molti stranieri: ognuno deve versare ad Action una quota di affitto. Nel corso degli anni, vengono registrati due fatti drammatici: nel gennaio del 2015, un nigeriano viene trovato morto (l’autopsia chiarirà che si è trattato di un decesso per cause naturali); l’anno dopo, a marzo, un marocchino si toglie la vita. Ma il vero business non è quello del pizzo preteso da chi gestisce questo stabile, bensì “Spin Time Labs”, che indica, originariamente, la costola “ludica” di questo fortino presidiato all’ingresso dalle vedette anti-polizia. Musica, birra, trattoria, falegnameria, persino cinema, ma, soprattutto, una discoteca (con ingresso in via Statilia). Ogni weekend vengono organizzate serate con ingresso a pagamento: ci sono le feste delle scuole superiori, djset con artisti stranieri, tutti possono affittarsi (pagandola) una sala. I giovani amano questa disco, perché l’alcol viene venduto a prezzi calmierati e perché il “fumo” si trova facilmente. I residenti, in compenso, sono esasperati: il venerdì e il sabato, la musica rimbomba in tutte le vie limitrofe, talvolta fino all’alba. 

SERATA MEMORABILE
Il vice-sindaco, Luca Bergamo qui si è visto per un convegno, insieme alla presidente del I Municipio, Sabrina Alfonsi: quando c’è un problema, Tarzan si rivolge a loro. Da qualche tempo, vi hanno trovato casa anche i ragazzi di Scomodo, che qui hanno organizzato uno dei loro party memorabili: nella stessa notte in cui ad Ancona si consumava la tragedia della “Lanterna Azzurra”, nel piano interrato entravano rombando delle moto. La proprietà ha presentato almeno cinque esposti alla Procura, oltre ad aver sollecitato più volte la Prefettura a intervenire. Qualche mese fa la beffa: i vigili hanno inviato una missiva alla Investire Sgr, sollecitandola a “tutelare” il decoro del porticato dello stabile, occupato da alcuni clochard. «Quel palazzo è una bomba ad orologeria: non ci sono uscite di emergenza, e nei weekend, nella discoteca entrano centinaia di persone», dicono i residenti, ormai sempre più rassegnati. 
 

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