Video e metal detector, l’Italia blinda le spiagge

Video e metal detector, l’Italia blinda le spiagge
di Cristiana Mangani
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Sabato 15 Luglio 2017, 00:05 - Ultimo aggiornamento: 16 Luglio, 10:09
ROMA Era stato pensato dopo l’attentato a Nizza, e ancora prima dopo quello in Tunisia: proteggere le spiagge da possibili minacce terroristiche. Ma sono talmente tante le coste nel nostro paese che sarebbe impossibile. E allora c’è chi tra gli operatori del settore ha predisposto il suo sistema di sicurezza installando telecamere negli stabilimenti. Chi è arrivato addirittura a immaginare di mettere dei metal detector alle entrate. In realtà, le ripresa delle immagini è servita di più a contrastare la microcriminalità che le aggressioni di matrice islamica. E ora l’uomo armato di coltello che ha ucciso due turiste nel resort egiziano non sembra destare troppa preoccupazione, anche perché l’impianto della sicurezza nel nostro paese è già al suo massimo livello, e di più non si potrebbe fare.

BOOM DI PRESENZE
Dunque non c’è da meravigliarsi se l’Italia si avvicina al massimo storico per arrivo di turisti. E’ di qualche giorno fa un articolo uscito sul The Times che parlava del grand boom. Il paese prevede di superare 400 milioni di occupazioni alberghiere solo nel 2017, superando la Francia e, secondo, solo dopo la Spagna in Europa, che ha segnato 454 milioni di posti letto l’anno scorso. La ragione, il quotidiano britannico la vede «nell’integrazione relativamente riuscita dei migranti, nei severi controlli di sicurezza introdotti durante le celebrazioni cattoliche dell’anno scorso (il Giubileo), nella politica estera non interventistica, che hanno contribuito al successo dell’Italia per evitare attacchi terroristici».

E’ pur vero, però, che gli italiani sono viaggiatori. E allora massima attenzione deve essere mantenuta anche da chi va all’estero. E’ dell’anno scorso un allarme lanciato dai servizi segreti tedeschi, secondo il quale «possibili kamikaze travestiti da venditori ambulanti erano pronti a farsi esplodere sulle spiagge europee». Ogni anno le minacce si rinnovano, con la caduta dell’Isis da Raqqa e Mosul, il rischio del rientro dei foreign fighter è molto elevato. L’inghilterra, dopo l’attacco di Manchester, ha pensato bene di inviare ex agenti delle truppe d’élite addestrati dalle Sas, le forze speciali della British Army, nelle principali località turistiche della penisola iberica, quelle più frequentate dai cittadini britannici: dalla Costa del Sol a Benidorm, sul versante mediterraneo, nell’arcipelago delle Canarie e in quello delle Baleari. Sarebbero un centinaio gli ex membri dei reparti scelti arruolati dagli stessi tour operator per controllare le spiagge in borghese, mescolandosi tra i bagnanti.

EVITARE I VIAGGI 
La Spagna come l’Italia non viene segnalata tra i paesi più a rischio, mentre la Farnesina consiglia di evitare zone come le spiagge delle Filippine, della Tunisia, della Libia, dell’Egitto. In particolare su quest’ultimo viene specificato che «in considerazione del deterioramento della generale situazione di sicurezza registrata nel Paese, si rinnova la raccomandazione di evitare i viaggi non indispensabili sulla costa continentale del Mar Rosso, nelle aree turistiche dell’Alto Egitto e in quelle del Mar Mediterraneo. L’Egitto continua a registrare un clima di instabilità e turbolenza che spesso sfocia in turbative per la sicurezza e in azioni ostili anche di stampo terroristico, situazione di cui ogni connazionale che si rechi in quelle aree turistiche, deve essere pienamente consapevole».

Per quanto riguarda la Germania, il Belgio, la Francia e l’Inghilterra, «condividono con il resto dell’Europa la crescente esposizione al rischio terrorismo internazionale. Si invitano pertanto i connazionali - scrive la Farnesina - a esercitare cautela negli spostamenti e ad attenersi alle indicazioni delle autorità locali».
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