Scuole sepolte dai curricula: la carica dei precari che blocca le segreterie

Scuole sepolte dai curricula: la carica dei precari che blocca le segreterie
di Lorena Loiacono
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Giovedì 5 Settembre 2019, 00:00 - Ultimo aggiornamento: 10:55
Come e forse più di un ufficio di collocamento, le segreterie scolastiche ogni giorno vengono investite da valanghe di curriculum, inviati da aspiranti insegnanti che si mettono a disposizione degli istituti per coprire le assenze dei docenti di ruolo, per le quali non ci sono neanche i supplenti in graduatoria. Tutte le mattine quindi le segreterie delle singole scuole, accedendo alla casella di posta elettronica, trovano sul pannello delle mail in entrata qualcosa come 150-200 pec da leggere. 

Tante sono infatti le candidature che arrivano alle scuole tramite la cosiddetta “mad”, la messa a disposizione. Un fenomeno in crescita, soprattutto in questa fase iniziale di anno scolastico, quando le segreterie devono fare i conti con quanti docenti di ruolo avranno e quante cattedre resteranno scoperte.
 
SUPERLAVORO
Per le segreterie scolastiche perennemente sotto organico si tratta di un superlavoro, che rischia di mandarle al collasso, ma per le scuole la mad rappresenta comunque una risorsa visto che lo scorso anno sono state circa 15mila le supplenze assegnate in questo modo. A dimostrazione del fatto che non erano disponibili i supplenti tradizionali dalle graduatorie di istituto, che hanno comunque la precedenza sulle mad.

E quest’anno il numero potrebbe lievitare visto che i supplenti complessivamente potrebbero superare le 170mila unità. Gli aspiranti supplenti della messa disposizione, nella maggior parte dei casi, sono giovani diplomati o laureati, con un titolo di studio affine alla materia e alla classe di concorso per la quale si propongono, senza l’abilitazione e senza un’esperienza pregressa. 

Non fanno parte delle graduatorie di istituto né di quelle ad esaurimento. Insomma, sono alle prime armi: migliaia di candidati che tentano la strada dell’insegnamento, per trovare un lavoro saltuario ma anche per provare realmente ad entrare nel mondo della scuola. Anche perché una supplenza svolta attraverso la mad rilascia comunque il punteggio per un’eventuale graduatoria. Non solo neolaureati, stanno ricorrendo sempre più spesso alla mad anche gli abilitati e gli specializzati sul sostegno, anche già iscritti nelle graduatorie di istituto, sperando in questo modo di avere maggiore possibilità di essere chiamati e quindi di salire in graduatoria. 

Ci si candida per insegnare una materia, per lavorare sul sostegno ma anche per svolgere i corsi di recupero o avere un ruolo da collaboratore scolastico. Quindi le candidature sono in continua crescita e rischiano di mandare in tilt le segreterie scolastiche, sprovviste di un apposito sistema informatico che automatizzi la procedura e le metta tutte insieme. Basti pensare che i direttori amministrativi delle scuole, i cosiddetti dsga, hanno scioperato il 2 settembre scorso contro le infinite incombenze che vanno a rallentare il lavoro di segreteria, oltre alla mancanza di personale, e tra queste ci sono appunto le mad: il sindacato Anquap segnala infatti che ogni scuola, dal 2014, si è ritrovata a protocollare mediamente 11200 mad: un numero smisurato soprattutto se paragonato ai protocolli effettuati con le pagelle, circa 3500. Nelle scuole, praticamente, ci sono più curriculum di aspiranti supplenti che pagelle degli studenti. 

LA CIRCOLARE
Ma il lavoro non finisce qui. I dirigenti scolastici, prima di chiamare i supplenti con questa sorta di chiamata diretta effettuata tramite i curriculum, devono pubblicare gli elenchi dei candidati: così è stato richiesto dal ministero dell’istruzione con una recente circolare. 

Ma per le segreterie si tratterebbe dell’ennesimo compito da svolgere in una fase già decisamente complicata. «L’obbligo di pubblicare gli elenchi nominativi degli intestatari delle mad - ha denunciato l’Associazione nazionale dei presidi - oltre a non essere previsto da alcuna fonte normativa, costituisce per le segreterie uno sproporzionato aggravio di lavoro che, specie a pochi giorni dall’avvio del nuovo anno scolastico, produce una grave lesione del principio costituzionale del buon andamento. Si tratta di un argomento che consente addirittura di non ottemperare a richieste di accesso massive».

Sono già tante, infatti, le scuole che stanno bloccando la ricezione delle candidature attraverso la mad, proprio a causa dell’eccessivo numero di mail ricevute, in attesa che un programma ad hoc provveda a gestire le candidature.
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