Scuola, Bussetti e i precari: «Concorso nel 2019 per metterli in regola»

Scuola, Bussetti e i precari: «Concorso nel 2019 per metterli in regola»
di Lorena Loiacono
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Lunedì 29 Luglio 2019, 00:00 - Ultimo aggiornamento: 14:14

Mancano i docenti da assumere e gli uffici regionali sono in difficoltà nell’organizzare il regolare avvio dell’anno scolastico: il ministro all’Istruzione Marco Bussetti ha annunciato un decreto ad hoc.

Di cosa si tratta in pratica?
«Questa settimana presenteremo in Consiglio dei Ministri un pacchetto scuola. Siamo pronti. Lo schema di decreto legge è già stato inviato da giorni a Palazzo Chigi per l’istruttoria preliminare e, salvo sorprese, sarà approvato in una delle prossime riunioni prima della pausa estiva. Dentro ci sono importanti misure per il precariato, per il trasporto scolastico, per garantire la continuità del corpo degli ispettori in attesa del nuovo concorso, per la sicurezza degli edifici scolastici e l’antincendio. Quanto ai precari cosiddetti storici, il decreto prevede due misure: l’avvio di percorsi abilitanti speciali ed il bando di un concorso riservato».
 



Che cosa prevede il percorso abilitante per le scuole medie e superiori? Verrà tutelato l’impegno di quanti, nella scuola, già lavorano da anni?
«I percorsi abilitanti speciali (pas, ndr), in particolare, saranno banditi entro il 2019 e si svolgeranno nelle università. Consentiranno a chi ha già insegnato a lungo da precario di ottenere l’abilitazione. Per la prima volta la partecipazione sarà estesa ai dottori di ricerca, quindi ai nostri giovani, alle nostre migliori menti, ma, soprattutto, come già detto, valorizzeremo l’impegno di chi in questi anni ha garantito il funzionamento delle scuole statali e paritarie. Saranno ammessi i docenti che hanno svolto almeno tre anni di servizio, anche non consecutivi, negli ultimi otto. Sia nelle scuole statali che paritarie. Saranno riconosciuti anche l’insegnamento nei percorsi di formazione professionale e l’attività di sostegno nella scuola dell’obbligo».

Sono ancora decine di migliaia i contratti a tempo determinato nella scuola italiana: un “abuso” che non piace all’Europa. Quando arriverà il concorso straordinario, annunciato più volte?
«Verrà bandito entro la fine del 2019. Saranno effettuate circa 24 mila assunzioni, tra i docenti che abbiano almeno tre anni di servizio negli ultimi otto, nella cosiddetta “terza fascia”. Altre 24mila assunzioni saranno poi riservate ai laureati. Per un totale,di circa 48 mila posti per la scuola secondaria. Che si sommano ai 17 mila che bandiremo nei prossimi giorni, prima della pausa estiva, su infanzia e primaria. Stiamo aprendo una nuova stagione di concorsi. Ora dobbiamo assicurarci che si svolgano con cadenza regolare. Altrimenti avremo sempre cattedre scoperte, soprattutto in alcune aree del Paese».

E i vincitori dei vecchi concorsi, non ancora entrati in ruolo?
«Saranno assunti quanto prima, continueremo a scorrere le graduatorie. Per questo, nello schema di decreto ho fatto inserite una norma che ne proroga la validità di un altro anno».

I Comuni sono in difficoltà nel garantire il servizio di trasporto pubblico con tariffe agevolate alle famiglie meno abbienti. Cosa fa il Miur?
«Garantire il trasporto pubblico agli alunni è parte integrante del diritto allo studio, dunque è un tema che stiamo affrontando con la massima attenzione e con volontà risolutiva. Nello schema di decreto legge proponiamo che la quota richiesta alle famiglie per l’accesso ai servizi di trasporto degli studenti possa essere, in ragione delle condizioni del nucleo familiare e sulla base di una delibera motivata, inferiore ai costi sostenuti dall’ente locale per il servizio, o anche pari a zero. Diremo ai Comuni che potranno continuare a garantire la gratuità del servizio o tariffe agevolate a chi ne ha più bisogno».

Come interverrà il ministero in merito alla docente che ha offeso la memoria del Carabiniere Cerciello Rega ucciso a Roma?
«Intanto colgo l’occasione per ribadire la mia vicinanza alla famiglia e a tutta l’Arma dei Carabinieri. Poi voglio sottolineare con forza che le parole scritte dalla docente non sono assolutamente compatibili con la condotta di chi è chiamato a educare e istruire i nostri figli. Per questo l’Ufficio scolastico competente, quello del Piemonte, avvierà immediatamente un procedimento disciplinare nei confronti di questa insegnante. Si procederà con estrema rapidità».
 

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