Ieri mattina la Commissione Ryder Cup Europe guidata dal direttore Richard Hills ha visionato il Marco Simone, il circolo della stilista Laura Biagiotti e di sua figlia Lavinia, apprezzando la qualità delle 18 buche. «La vicinanza alla città (17 chilometri da Roma, ndr) che dal green si può ammirare - ha detto Hills - è fondamentale. In più, c’è la particolarità tecnica delle buche 15 e 16 che possono decidere la gara». Parigi e poi, ci si augura, Roma, un segnale anche in chiave Europa con il suo team. «È importante visto che si gareggia sotto la bandiera europea - ha aggiunto - con una collaborazione che è globale».
L’INCONTRO A PALAZZO CHIGI
Di prima mattina la delegazione ha incontrato a Palazzo Chigi il sottosegretario Graziano Delrio che ha garantito l’impegno e l’appoggio del governo. «Questo è un evento unico - ha osservato Delrio - che può essere definito quasi un paradigma dell’Europa, visto che vede impegnata una squadra europea». Dal sottosegretario c’erano anche Franco Chimenti, che della Federazione italiana golf è il presidente e, soprattutto, il dirigente della svolta, e Giovanni Malagò che oggi riceverà al Coni la delegazione insieme al presidente della Regione Lazio, Zingaretti, mentre il sindaco Marino vedrà Hills nel pomeriggio al Campidoglio. Guardare Roma e all’orizzonte il cupolone. Da un paio di buche, la 8 e la 11, si può godere questo spettacolo fantastico, connubio tra sport, storia e bellezza.
«Tutto questo è di ottimo auspicio anche per le Olimpiadi del 2024 che Roma vuole», ha sottolineato Chimenti ricordando che il golf ritornerà ai Giochi il prossimo anno a Rio. La sfida italiana - in lizza per il 2020 ci sono anche Germania, Spagna, Austria e Portogallo: a ottobre la designazione - se ci sarà produrrà un indotto di 500 milioni per la Capitale mentre le spese di ristrutturazione del Marco Simone sono quantificabili in 9 milioni: 5 li spenderà la Federazione, tre il circolo e uno il comune di Guidonia per sistemare i tralicci dell’elettricità.
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