Il giornalista Plastino: «Io truffato da un usuraio. Volevo rilanciare la mia trasmissione»

Il giornalista Plastino: «Io truffato da un usuraio. Volevo rilanciare la mia trasmissione»
di Adelaide Pierucci
3 Minuti di Lettura
Lunedì 23 Febbraio 2015, 22:59 - Ultimo aggiornamento: 24 Febbraio, 22:11
Sperava di lanciare in streaming le partite di calcio internazionali e realizzare uno dei suoi più grandi progetti. E' così che un paio di anni fa Michele Plastino, pioniere delle tv locali, ideatore e conduttore di trasmissioni sportive e protagonista per oltre 30 anni di “Goal di Notte”, è finito nelle mani di un usuraio, un colombiano milionario con base ai Parioli che gli si era presentato come un benefattore.



«L'ho visto come l'uomo dei miracoli - ha raccontato ieri a piazzale Clodio Plastino nel processo a carico di Salvador Vincente Frieri e del suo braccio destro Giuliano De Angelis - Poi un giorno ho saputo che era stato arrestato. Con Frieri mi ero raccomandato. Voglio un rapporto economico trasparente. Ho sempre vissuto d’immagine e credibilità, non voglio ombre. Per ogni versamento che mi faceva sottoscrivevamo una scrittura privata. Volevo rilanciare la mia trasmissione. E lui mi diceva “sarò al tuo fianco”. In tutto mi ha versato oltre 150mila euro, per lo più con bonifici bancari, tranne un assegno. Poi alla fine ha fatto i calcoli per l'eventuale restituzione che prevedeva un 20% mensile».



Il pm Maria Caterina Sgrò, davanti alla Corte, ha aiutato il giornalista a rispolverare i conti: «L'imputato le aveva versato 179.400 euro e ne pretendeva 295.000. Così lei alla fine gli ha versato un assegno in bianco».



«Sì - ha confermato Plastino - ho firmato quell'assegno quasi in modo amichevole. I conti non tornavano e allora gli ho detto: "Tieni e poi vediamo". La tua garanzia, gli dissi, sarà il mio rinnovo contrattuale. Che poi è saltato. Ma il nostro era un rapporto sereno, amichevole».



IL SEQUESTRO

Frieri, per gli inquirenti in odore di essere un narcotrafficante, in realtà, grazie a De Angelis, si era creato una rete di professionisti e imprenditori che foraggiava con finti contratti di finanziamento che a breve trasformava in contratti capestro a tassi usurai. Un avvocato romano, noto nel circolo di bridge dei Parioli, a cui era riuscito a sfilare degli appartamenti, era stato persino punito a cinghiate nel suo ufficio da Frieri. E ieri un ex direttore di banca finito nel giro lo ha testimoniato.



Nei giorni scorsi le Fiamme gialle del comando provinciale di Roma hanno sottoposto Frieri e il fratello e l'amico usuraio al sequestro preventivo di 331 milioni, sequestrando immobili, conti e società dall'Italia a Panama. Anche qui è emersa l'attività usuraia di Salvador Frieri e di De Angelis. «Dagli elementi acquisiti nell'ambito del procedimento penale - hanno scritto i magistrati - è emerso che il legale rappresentante dell'autosalone Heaven motor di via del Fosso dell'OSA a Roma, si era rivolto a De Angelis (dipendente)» per ottenere un prestito. Così sarebbe stato creato il contatto tra la vittima e i Frieri, i quali, con gli alti tassi usurai avrebbero «depauperato di qualsivoglia potere di gestione» dell'autosalone la vittima



IL TALK SHOW

Particolari di cui all'epoca Plastino era all'oscuro. «Mi diceva: "Non mi parlare di prestiti, ti finanzio", ma i calcoli erano usurai. Non vorrei ombre sul mio conto per questa storia. Non ho neanche denunciato Frieri». Plastino vuole essere ricordato da tutti solo per il suo talk-show in cui aveva ospiti d’eccezione che si chiamavano Maradona, Falcão, Platini. Altri tempi.
© RIPRODUZIONE RISERVATA