Pierce Brosnan: «Vigilo sull’ambiente come farebbe Bond»

Pierce Brosnan: «Vigilo sull’ambiente come farebbe Bond»
di Gloria Satta
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Sabato 10 Giugno 2017, 00:04 - Ultimo aggiornamento: 15 Giugno, 19:53
Quando il cinema somiglia al sacerdozio. «Se sei James Bond una volta, lo rimani per sempre», dice con aria ispirata Pierce Brosnan che il mitico agente segreto l’ha interpretato a quattro riprese, tra il 1995 e il 2004. «Ma non sono mai stato troppo bravo», sorride, «per questo non ho nessuna voglia di rivedermi nei film della serie basata sui romanzi di Fleming». Maestoso, elegante, riservatissimo con qualche sprazzo d’ironia, il pizzetto bianco a incorniciare la bella faccia che racconta i suoi 64 anni vissuti tra successi e dolori, cadute e rinascite, l’attore irlandese di origine e americano per scelta è l’ospite d’onore della 13ma edizione del Biografilm Festival di Bologna. In una veste inedita, quella di produttore esecutivo del documentario della seconda moglie Keely Shaye Brosnan “Poisoning Paradise” (”avvelenare il paradiso”): una denuncia delle spregiudicate sperimentazioni agricole a base di ogm e pesticidi in atto alle Hawaii, terra natale della signora e attuale residenza della coppia con i due figli. «Ho avuto tanto dalla vita», spiega Brosnan, «che ora, invecchiando, ho deciso di restituire un po’ della mia fortuna battendomi per la difesa dell’ambiente e i diritti delle persone. Ho scoperto l’impegno civile grazie a mia moglie, che mi sta vicina da 23 anni. Sono molto orgoglioso di lei, della sua passione militante manifestata prima come giornalista e oggi come cineasta. Per dare un contributo al suo documentario mi sono addirittura prestato a fare il tè e andare a comprare le pizze per la troupe».

AMORE PURO
Basta cogliere gli sguardi innamorati tra i due, le carezze che si scambiano anche in pubblico per capire la natura del loro rapporto: è stata proprio Shaye, bellezza abbondante e sorriso irresistibile, a segnare la rinascita di Pierce che aveva perso per colpa del cancro sia la prima moglie Cassandra sia una figlia. Ma non si è fatto piegare dal dolore e si è reinventato la vita con una nuova donna, altre paternità, tanto lavoro che anche oggi non gli manca. «Non sono mai stato disoccupato», riflette. Rimpianti? Nessuno. «Mi considero un uomo e un attore molto fortunato», racconta. «La recitazione mi ha insegnato tantissime cose, mi ha permesso di vedere il mondo e farmi amici dappertutto. Oggi ho la soddisfazione di lavorare con lo stesso entusiasmo che avevo da ragazzo». La svolta della sua vita coincide con la partenza dalla cittadina industriale di Drogheda, a nord di Dublino, e l’approdo nella scintillante Londra. «Avevo 18 anni, ero affamato di esperienze e appena arrivato entrai in un cinema dove si dava ”007 Una cascata di diamanti”. Rimasi folgorato: non mi sognavo di aspirare al ruolo di Bond, ma capii che avrei voluto essere sullo schermo. Poi, più avanti, è stato 007 a cercarmi aprendomi molte porte, ma considero Connery il più grande agente segreto della storia del cinema, anche se Daniel Craig ha saputo rinnovare il personaggio e Roger Moore, che rimpiango tanto, gli ha regalato la sua umanità raccogliendo la difficile sfida di succedere a Sean». 

Unico limite messo da Brosnan al nostro colloquio: niente domande su Trump o sulla sua politica climatica che sta allarmando il mondo. Ma quando, all’unisono con la moglie, dice «abbiamo il dovere di proteggere la Terra e lasciarla in uno stato migliore di come l’abbiamo trovata», si capisce come la pensa.
In compenso, l’attore racconta molti aspetti sconosciuti della sua personalità. A Bologna è andato per musei, ha visitato la mostra di Mirò e i principali monumenti. «Sono un pittore dilettante, spero di esporre i miei quadri a Parigi alla fine dell’anno», rivela. «Ho anche in cantiere un libro autobiografico, voglio raccontare la mia vita caleidoscopica. Ma il mio principale interesse, attualmente, è lavorare con Shaye per continuare a realizzare documentari divulgativi: ci sta molto a cuore trasmettere informazioni e valori ai giovani». 

SENZA SOSTA
L’impegno civile non gli impedisce tuttavia di fare l’attore senza sosta: usciranno presto due suoi film dedicati all’Ira, l’organizzazione indipendentista irlandese (”The Foreigner” di Martin Campbell e ”H-Block” di Jim Sheridan) e ”The Medusa” in cui interpreta il Re Sole. Brosnan è inoltre il protagonista della serie ”The Son” e si avvicinano le riprese di ”Mamma mia 2: here we go again”, il sequel del fortunato musical girato accanto a Meryl Streep. «Non vedo l’ora, su quel set c’è stato un divertimento che definirei...criminale e ho perfino vinto un disco di platino per le mie canzoni. Vi piaccia o no, anche questa volta tornerò a cantare e non vedo l’ora di infilarmi nuovamente nella tutina elastica del mio personaggio per mettermi a ballare. Sono un uomo molto fortunato». 
 
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