Pier Paolo Baretta: «Sulla Tari chiariremo entro 10 giorni, errori nel calcolo su garage e cantine»

Pier Paolo Baretta: «Sulla Tari chiariremo entro 10 giorni, errori nel calcolo su garage e cantine»
di Andrea Bassi
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Domenica 12 Novembre 2017, 00:01 - Ultimo aggiornamento: 13 Novembre, 08:02

Sottosegretario all’Economia Pier Paolo Baretta, quanti Comuni hanno sbagliato il calcolo della Tari?
«Il Tesoro non ha i dati. Ci siamo solo impegnati a fare una interpretazione autentica della norma. Entro una decina di giorni ci sarà una nota».

Cosa dirà?
«Darà ulteriori spiegazioni e fornirà un quadro di riferimento preciso a cui Comuni e cittadini potranno riferirsi. Probabilmente inseriremo anche degli esempi concreti di calcolo». 

I Comuni che hanno calcolato male, dove hanno sbagliato?
«La Tari è fatta di due parti, una fissa che si calcola sui metri quadrati, e una variabile che si calcola invece sul numero dei componenti del nucleo familiare per definire più o meno la quantità di rifiuti. Mentre la quota sui metri quadrati la devi moltiplicare per tutto, anche per le cantine o i garage, gli abitanti della casa sono sempre quelli. La loro quota va calcolata una sola volta, non è che aumentano se c’è una cantina e un garage. L’errore è stato questo». 

Teme valanghe di ricorsi?
«Come ho detto non conosciamo la dimensione del fenomeno, ma potrebbe essere meno esteso di quel che si pensa. Noi abbiamo fatto quello che ci è stato chiesto, ossia abbiamo dato un quadro interpretativo. Adesso tocca ai Comuni e ai cittadini». 

Cambiamo argomento. Matteo Renzi ha lanciato l’idea di un fondo per l’indennizzo i “risparmiatori traditi”. Circa un mese fa lei al Tesoro aveva già avuto un confronto sul tema con le associazioni. Come dovrebbe funzionare questo fondo?
«Partiamo dall’idea. Avendo constato che in molti casi c’è stata una frode, un “misselling”, ci troviamo di fronte ad una questione particolare. Davanti cioè a persone che hanno ricevuto un danno e che quindi hanno diritto a che questo gli venga riconosciuto». 

Il governo ha già riconosciuto dei meccanismi di ristoro per gli obbligazionisti subordinati, il nuovo fondo per chi dovrebbe valere, per gli azionisti?
«Parliamo di risparmiatori, siano essi azionisti, obbligazionisti o anche correntisti. Il principio non è che tipo di figura sei, ma se hai subito un danno per un comportamento scorretto della banca».

Anche chi ha già avuto accesso ad altre forme di ristoro potrà chiedere di accedere al fondo?
«Questo andrà precisato, ma è evidente che dovrà essere stabilito un ordine di priorità. Credo che si potrebbe partire dalle posizioni più disagiate». 

Questo nuovo meccanismo di ristoro varrà soltanto per le banche venete?
«Non può valere soltanto per un determinato istituto di credito. Le norme di legge devono necessariamente avere carattere generale, e dunque copriranno tutti coloro che hanno subito un danno qualunque sia la banca».

Di quante risorse potrà disporre il fondo per il risparmio tradito?
«Questo lo stiamo ancora valutando. Ci sono alcuni emendamenti parlamentari già depositati che parlano, come fonte di copertura, dei conti dormienti, altri dell’uso del fondo interbancario di tutela. Io partirei dal presupposto che chi ha fatto il danno deve rimborsare, quindi il sistema bancario». 

Chi deciderà se un risparmiatore ha subito un danno e quindi potrà accedere al fondo?
«Vedo tre strade: il giudice con un processo accelerato, l’arbitro come nel caso delle quattro banche, o una commissione indipendente, come avvenuto per Veneto Banca con il fondo di ristoro dei risparmiatori disagiati. Credo che la cosa migliore sarebbe indicarle tutte e tre e lasciare alla persona decidere quale percorrere»
 
Qualcuno dice che i risparmiatori fuori da ogni forma di ristoro sono circa 200 mila. È una cifra corretta?
«Non sono in grado di dirlo»

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