Famiglia, permessi ai papà sino a 15 giorni: ore di congedo per i colloqui con i prof

Il Family act cambia: permessi per i papà fino a quindici giorni
di Francesco Malfetano
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Lunedì 3 Febbraio 2020, 00:02 - Ultimo aggiornamento: 17:01

«Un’ora a quadrimestre per i colloqui scolastici dei propri figli» e «puntare ad almeno 15 giorni di congedo parentale obbligatorio per i papà». Sta assumendo contorni sempre più definiti il Family act, il pacchetto di riforme allo studio del Governo per rimodulare il welfare familiare del Belpaese. In particolare in questi giorni Elena Bonetti, ministra della Famiglia e delle Pari Opportunità, ha chiarito come vorrebbe intervenire sul sistema dei congedi per i neo-genitori italiani. «Non basta una sola misura - ha annunciato nel corso di un seminario - o dare sostegno economico alle famiglie con l’assegno unico», per ridare fiducia al Paese servono anche «atti simbolici». A rendersi necessario è quindi un intervento a trecentosessanta gradi che l’esecutivo starebbe già costruendo proprio «nel Family Act che vedrà luce a brevissimo» e che punta a far sì che «la collettività si faccia carico di un sistema di sostegno all’educazione che non siano solo gli asili nido».

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IL PATTO
Un patto tra Stato, famiglie e comunità che, secondo Bonetti, passa appunto anche da azioni simboliche. È il caso dei colloqui scolastici per i quali si punta ad introdurre «un congedo obbligatorio di un’ora a quadrimestre» per permettere ai genitori di seguire in maniera adeguata il percorso educativo dei propri figli. Non solo, l’obiettivo della misura è anche provare a cambiare l’impostazione culturale che il Paese ha assunto sul tema: «Un genitore non può prendere un permesso non retribuito dal lavoro per andare a scuola - ha spiegato la ministra - perché è un servizio che svolgo anche a nome della collettività e quindi anche per il datore di lavoro». In pratica va ridisegnato il ruolo del congedo rivedendo «il testo unico» che li regola «affermando una corresponsabilità tra la figura maschile e femminile» anche nel ruolo educativo.

Per lo stesso motivo, nell’ultima legge di Bilancio, Bonetti non solo ha spinto per far rifinanziare i 5 giorni di congedo obbligatorio di paternità che in Italia avevano fatto il proprio esordio solo nel 2012, ma è anche riuscita a far aggiungere l’estensione fino a 7 giorni. «Due giorni in più sono ancora pochi - ha spiegato - ma è un modo per dimostrare che stiamo facendo dei passi in avanti». Una progressione che però sarebbe appena iniziata: «Per il momento non abbiamo ottenuto i 10 giorni che avevamo chiesto» ma ora «vogliamo arrivare» ad almeno due settimane.

LE MISURE
Il Governo però vorrebbe anche intervenire sulla «parte facoltativa» del congedo per le donne. Oggi non solo una neo-mamma «è retribuita al 30% del suo stipendio» ma quando prova a rientrare nel mondo del lavoro non è favorita in alcun modo. Per questo, ha chiarito la ministra «all’interno del Family Act troveranno spazio misure che favoriscano e sostengano il rientro lavorativo».

Nel corso del convegno Bonetti ha toccato diversi dei temi che fin dall’insediamento hanno caratterizzato il suo operato, tracciando un programma che, oltre ai congedi, toccherebbe altri due punti. Innanzitutto il tentativo di dotare il Paese di una strategia nazionale per la parità di genere («È un atto culturale e di indirizzo politico» per il quale il ministero è già al lavoro) fino all’ormai imminente Family Act che la ministra definisce «un progetto ambizioso che ha un’idea di fondo: Vorremmo permettere a donne e uomini di poter tornare a sentirsi liberi di scegliere quali desideri rendere storia nella loro vita». In pratica offrire una maggiore sicurezza “umana” ed economica («I soldi spesi per educare i figli vanno defiscalizzati») per ottenere dei risvolti sociali come far ripartire le nascite la cui scarsità resta, a ragion veduta, la più grande preoccupazione dalle parti di Largo Chigi: secondo l’Eurostat infatti, l’Italia è il paese dell’Unione con il più basso tasso di natalità (7,3 per mille, contro una media del 9,7 per mille).

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