Quanti benefici dalla pennichella: aumenta la memoria e la creatività

Quanti benefici dalla pennichella: aumenta la memoria e la creatività
di Antonio Galdo
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Sabato 4 Aprile 2015, 22:15 - Ultimo aggiornamento: 5 Aprile, 11:12
Sveglia, sveglia. Nell’era della velocità, del tempo compresso, della competizione a tutto campo, prendere una pausa diventa sempre più complicato. Eppure grazie alle segnalazioni della ricerca scientifica stiamo riscoprendo un piacere caro già agli egizi ed ai romani che lo condividevano con gli amici più cari: la pennichella. Gli ultimi studi non fanno altro che individuare i benefici del riposino pomeridiano, smentendo tutta una letteratura che invece lo considerava un privilegio controproducente. I neuropsicologi dell’università del Saarland, in Germania, ci hanno appena comunicato che l’abitudine alla pennichella è un vero toccasana per la memoria, la cui potenza aumenta di cinque volte. In precedenza, erano stati gli americani della Sleep Foundation ad avvertirci che il riposino pomeridiano amplifica fino al 40 per cento la creatività dell’uomo. E ancora, sono sempre i medici e gli scienziati a parlare, la pausa dedicata a un completo relax abbassa lo stress, riduce i problemi cardiovascolari, migliora il metabolismo. Tutta salute, per dirla in breve.



LE AZIENDE

Quando vivevo a Milano riuscivo a riposare il pomeriggio perfino con il pigiama. Ma dopo averlo raccontato a qualche amico, decisi di considerare la mia tregua come un segreto: mi guardavano come un marziano. Adesso, invece, il 34 per cento degli americani può fare la pennichella durante il suo turno di lavoro e il 16 per cento risulta occupato in aziende che dispongono di stanze appositamente riservate al relax. Anche in Italia il pisolino al lavoro si sta facendo strada, a partire da quelle multinazionali, come la Microsoft, che lo considerano un benefit per i propri dipendenti. La percezione della pennichella per gli americani è cambiata a 360 gradi da quando la Nasa ha comunicato che dormire per una ventina di minuiti, nel pomeriggio, ha migliorato del 34 per cento le prestazioni professionali dei suoi piloti. E perfino nel Giappone stakanovista la pennichella, classificata come Inemuri, viene imposta in molte aziende. Con un trucco. Per risparmiare aria condizionata e consumi energetici nelle ore più calde, gli impiegati sono invitati a fare il pisolino a casa, ma le ore consumate nel rito del riposo sono poi sottratte ai giorni di vacanza. In Cina una serie di rivendicazioni sindacali sono state ispirate alla richiesta di rispettare il diritto alla siesta, qui si chiama xiu-xiu, scolpito nell’articolo 49 della Costituzione del Paese comunista.

Accanto alla possibilità di riposare in azienda, o a casa, sta crescendo anche un mini industria della pennichella. In Olanda, per esempio, è molto frequentata la catena dei Siesta bar, locali pubblici attrezzati con divani e poltrone reclinabili dove prima si sorseggia una bevanda calda e poi si dorme. Un’ora di stacco con il nuovo rito costa 10 euro.



I PROBLEMI

Il ritorno al pisolino pomeridiano, che grandi personaggi della storia come Giulio Andreotti o Pablo Picasso hanno sempre considerato un diritto irrinunciabile, si coniuga con un cambiamento negli stili di vita, dovuto al fatto che il sonno sta pericolosamente sfumando e coltivarlo è diventato un lusso. Il 30 per cento degli italiani dorme meno di sei ore a notte, complici anche la televisione, e la pessima consuetudine di tenerla accesa in camera da letto fino a notte fonda, e i cellulari, con i continui scambi di sms e mail. In appena dieci anni abbiamo perso, nella media pro capite, qualcosa come un’ora di sonno. Tanto. E gli unici a guadagnarci in queste vite ad occhi sempre aperti sono stati i produttori di sonniferi, un medicinale che nonostante le sue mille controindicazioni è diventato come l’Aspirina. Un altro errore, perché l’aiutino della pillola per dormire porta assuefazione e ci rende prigionieri di un sonno artificiale, non naturale.



IL LUSSO

Una conferma dell’equazione sonno uguale lusso arriva attraverso gli investimenti negli Stati Uniti delle catene di hotel di fascia alta per offrire sempre migliori condizioni di sonno ai propri clienti. Due dati: l’industria alberghiera americana ha speso in un solo anno qualcosa come 1,4 miliardi di dollari soltanto in materassi, migliorando continuamente la loro qualità, e il 69 per cento degli alberghi offre diversi tipi di cuscini, a misura delle differenti abitudini della clientela. Il ritorno alla pennichella, quindi, è anche una battaglia per riprendersi il sonno, indispensabile al recupero dell’organismo. Cona sola raccomandazione: attenzione a non esagerare. Per il riposino giusto bastano non più di 45 minuti, e l’orario preferibile è tra le 13 e le 15: altrimenti rischiate di scivolare nel girone infernale dei dormiglioni.

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