Meno nascite, più pediatri: lo strano bando a Medicina

Meno nascite, più pediatri: lo strano bando a Medicina
di Carla Massi
3 Minuti di Lettura
Domenica 22 Maggio 2016, 00:14 - Ultimo aggiornamento: 24 Maggio, 17:38
 Culle sempre più vuote, oltre quindicimila centenari, età media di lei 84 anni e di lui 80, ai pronto soccorso boom di over 80. Eppure, per i prossimi cinque anni, il nostro paese ha programmato di formare 180 geriatri e 400 pediatri. Come dimostra il bando per l’iscrizione alle scuole di specializzazione in Medicina firmato dal ministro dell’Istruzione Stefania Giannini.

I CONTRATTI
I posti sono 6.718, di questi 6.133 a disposizione dallo Stato, gli altri decisi da Regioni e enti. Sono 355 in più rispetto al 2015. Più di 50 le specializzazioni. «C’è stato un impegno da parte del governo di ridurre la forbice tra laureati e posti - commenta il ministro Giannini - L’anno scorso partivamo da poco più di quattromila contratti e, con uno sforzo importante, siamo arrivati a seimila. Con la legge di Stabilità abbiamo messo risorse per fare in modo che d’ora in poi il numero non possa essere inferiore a seimila». Eppure, la Cgil medici si lamenta: mancano mille posti più tremila degli anni precedenti. 

GLI OTTANTENNI
Quattrocento pediatri e neppure duecento geriatri, dunque, mentre, con un ritmo di centomila persone all’anno, aumentano le persone con più di ottanta anni che chiedono aiuto ai pronto soccorso. Nell’ultimo decennio un incremento del 60% denuncia la Società italiana di emergenza-urgenza. Su un campione di 132 pronto soccorso i pazienti ultraottantenni erano l’8% nel 2005, il 10% nel 2010 e il 12% nel 2015. Sul fronte delle nascite l’allarme è stato lanciato dall’Istat a febbraio: nel 2015 sono nati 488mila bambini, 8 per mille residenti, quindicimila in meno rispetto al 2014, toccando il minimo storico dalla creazione dello Stato Italiano.
Attaccano i geriatri. «Il rischio è concreto. Nel prossimo futuro non avremo medici formati ad hoc per gestire problemi di salute complessi tipici della terza età - fa sapere Nicola Ferrara presidente della Società di geriatria - Il numero dei giovani specializzati non sta al passo con le nostre esigenze demografiche. Non chiediamo di restringere il numero di altre specialità ma di allargare la nostra e di programmare secondo le esigenze. In modo che lo stesso Stato abbia la possibilità di fronteggiare per tempo l’emergenza terza età». Una lunga terza età.
Che, secondo gli specialisti, vorrebbe, per gli anziani appunto, tante piccole e grandi rivoluzioni anche nelle corsie. Perché, per esempio, si domandano i geriatri, i genitori di un bimbo grave in ospedale possono stare accanto a lui anche 24 ore mentre i figli di un anziano con patologie importanti non possono? 
 
I BAMBINI
E si lamentano anche i pediatri. Che di posti ne avrebbero voluti almeno cento di più. «Ottomila di noi - stigmatizza Giuseppe Mele alla guida della Società italiana medici pediatri - sono di base. Tra il 2020 e il 2015 andranno in pensione 3.500 colleghi andranno pure sostituiti. Va, inoltre ricordato, che da noi, unico paese al mondo, esistono i pediatri di famiglia, convenzionati con il servizio sanitario. Da qui l’alto numero. Mentre i geriatri sono una specialità come le altre. I bambini, anche quelli con patologie più complesse, così avranno un’assistenza più capillare. Anzi, proprio noi chiediamo di arrivare ad assistere i nostri pazienti fino a diciotto anni».
La Società di medicina d’urgenza parla di «mutazione del lavoro quotidiano». Proprio per l’alta presenza di superanziani, nella maggior parte con gravi difficoltà economiche. 
«Oltre ad essere pazienti fragili - spiega Maria Pia Ruggeri presidente Simeu - con patologie che si riacutizzano questi hanno spesso bisogno, oltre che di un ricovero, anche un aiuto, dove ci sono, degli assistenti sociali. Il loro disagio rende difficile anche la dimissione dall’ospedale in molte regioni». Una certezza dell’Istat: la popolazione dei “grandi vecchi” aumenterà fra il 2007 e il 2050 da 1,3 a 4,8 milioni di persone. 
 
© RIPRODUZIONE RISERVATA